Sta prendendo avvio nella Commissione Cultura del Senato l’esame del disegno di legge presentato da Luca Pirondini (M5S) per l’istituzione di scuole dell’infanzia a indirizzo musicale.
La proposta di Pirondini parte dalla necessità di un riordino e di un’armonizzazione degli studi musicali e coreutici in Italia, sottolineando che la disciplina musicale spesso non riceve la valorizzazione che merita, nonostante sia un importante strumento educativo.
Nella relazione introduttiva si sottolinea anche l’importanza della musica nell’educazione dei bambini, evidenziando gli effetti positivi sulla concentrazione, l’attenzione, lo sviluppo cognitivo e l’abilità linguistica e si propone di colmare le lacune nel percorso degli studi musicali, soprattutto nelle scuole pubbliche, garantendo a tutti i bambini la possibilità di usufruire di un’adeguata formazione in merito.
Nel concreto il ddl prevede una delega al Governo che dovrebbe adottare un apposito decreto legislativo per dare attuazione alla materia.
Per la verità le Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia prevedono già da tempo attività educative finalizzate allo sviluppo della “sensibilità” musicale: “La musica – si legge nelle Indicazioni – componente fondamentale e universale dell’esperienza umana, offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza, alla valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità, nonché all’interazione fra culture diverse.”
E si ricorda anche la necessità che – per la promozione della educazione musicale – le scuole usino in modo flessibile gli spazi a disposizione, a partire dalla stessa aula scolastica e dispongano di adeguati materiali didattici.
In proposito abbiamo raccolto anche un commento di Mario Maviglia, già dirigente tecnico, per molti anni Provveditore agli Studi a Brescia e particolarmente esperto di problemi della scuola dell’infanzia.
“Non vi è alcuna necessità di istituire scuole dell’infanzia a indirizzo musicale” sostiene Maviglia che aggiunge: “Gli insegnanti possono promuovere l’educazione musicale per tutti i bambini, con una adeguata preparazione. Semmai bisognerebbe insistere proprio su questo aspetto della formazione magistrale. Anche perché, provocatoriamente, si potrebbe chiedere: perché non istituire scuole dell’infanzia a indirizzo scientifico, o matematico, o di lingue straniere? In realtà con l’autonomia scolastica le scuole possono già caratterizzare la loro didattica in un senso o in un altro senza creare steccati ordinamentali incomprensibili”.
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