“Stanzieremo fondi specifici per l’apertura prolungata nelle scuole. Dieci milioni che utilizzeremo per le periferie delle grandi città”.
Ad annunciarlo, in un’intervista al Mattino di Napoli, è stato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini in un’intervista al mattino del 25 aprile, nella quale sottolinea: “ogni ragazzo che conquistiamo noi è un ragazzo che perdono i clan”.
Riferendosi alle zone dove si concentra la malavita organizzata, Giannini ha tenuto a dire che i fondi sono stati stanziati per essere destinati “non solo a Napoli ma anche a Roma, Palermo, Bari, Milano e Torino, perché le periferie hanno vita complicata anche al Nord, sia pure per problemi diversi. Servono azioni mirate”.
Il responsabile del Miur ha poi spiegato che i 10 milioni di euro stanziati sono “immediatamente disponibili. Si tratta di utilizzarli per le attività extracurricolari che le scuole possono organizzare nell’ambito dell’autonomia”. I primi istituti scolastici ad essere coinvolti sarebbero quelli del secondo ciclo.
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Poi, sempre il ministro ha aggiunto che le risorse umane a sostegno del progetto vanno integrate. “Gli insegnanti, grazie al piano della Buona Scuola, in questo momento ci sono. Ma naturalmente non basteranno. Qui non si tratta di prolungare nella giornata l’apprendimento delle materie tradizionali. Si deve puntare sullo sport, sulla musica, che è l’altra grande passione dei giovani, sulle attività di laboratorio per avvicinarli a un mestiere”.
Si tratta di attività, del resto, già oggi utilizzate nelle scuole per formare e cementare valori positivi nei giovani, in particolare nei cosiddetti Bes, i ragazzi con Bisogni educativi speciali, conseguenza spesso conseguente del degrado sociale e familiare in cui vivono.
“L’autonomia nella scuola resta la parola chiave ma perché funzioni davvero – sottolinea il ministro – va orientata e guidata: per esempio, se si vuole puntare sulle attività sportive occorrerà ricorrere a figure specifiche di educatori e allenatori esterne all’istituto. E questo lo si potrà fare grazie all’accordo firmato a suo tempo dal ministero con il Coni, che ci mette appunto a disposizione le sue professionalità”.
Secondo il ministro dell’Istruzione, dunque, “bisogna fare in modo che le scuole restino aperte anche d’estate, anche nei giorni festivi. Il rapporto fra insegnanti e ragazzi non può conoscere discontinuità. Ai ragazzi dobbiamo dare un orizzonte. Devono capire che non esistono storie già scritte. In questo senso la scuola non è il problema, è parte della soluzione”, ha concluso Giannini.
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