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Scuole difficili da gestire, nuovi criteri per capire se certi presidi vanno pagati di più: conta pure lo status socio-economico degli alunni iscritti

Quanto è complesso dirigere una scuola? Molto, soprattutto in certi territori e con determinate utenze: una scuola collocata nella periferia di Palermo non può avere le stesse esigenza di un istituto scolastico situato nel centro di Milano. Per avere un quadro il più possibile aderente alla realtà, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha adottato delle modalità innovative. “Questi criteri – hanno spiegato dal Mim – sono stati sviluppati con l’obiettivo di armonizzare la complessità delle scuole italiane e dare conto delle diverse realtà presenti nel territorio, anche ai fini dell’individuazione delle fasce retributive dei dirigenti scolastici”.

La collocazione della scuola nella fascia dove sono collocati gli istituti più “difficili” comporta anche maggiori compensi per il dirigente scolastico: il Ministero, a questo scopo, ha stanziato delle risorse, specifiche per l’anno 2024-2025.

Grazie a questi ulteriori finanziamenti sarà possibile definire in sede di contrattazione integrativa incrementi della retribuzione di parte variabile, mediamente 500 euro annui lordo dipendente per tutte le fasce.

Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, quello raggiunto costituisce “un risultato importante che punta a riconoscere e valorizzare il lavoro della dirigenza scolastica, componente fondamentale per migliorare la qualità delle nostre istituzioni scolastiche”.

Il Ministro ha sottolineato come l’adozione dei nuovi criteri sia frutto di un lungo e approfondito processo di analisi e di confronto con i sindacati: “Abbiamo lavorato insieme per creare un sistema più equo e rappresentativo delle reali condizioni delle nostre scuole”, ha detto Valditara.

Tra le principali novità, spicca l’introduzione dell’indicatore ESCS (Economic, Social, and Cultural Status), che permetterà di tenere conto in modo più accurato delle condizioni economiche, sociali e culturali degli studenti iscritti nella singola scuola. Questo indicatore, insieme alla specificità dell’indirizzo musicale e ad ulteriori nuovi criteri, contribuirà a una classificazione più precisa della complessità delle istituzioni scolastiche.

Anche dopo l’adozione dei nuovi criteri, la percentuale delle scuole in ciascuna fascia di complessità subisce scostamenti marginali: per l’anno scolastico 2024-2025, le scuole in fascia ‘A’ rappresenteranno il 22% del totale, pari a 1.671 istituzioni, rispetto alle attuali 1.760. Le scuole in fascia ‘B’ saranno 4.934, rispetto alle precedenti 5.160, e quelle in fascia ‘C’ saranno 994, a fronte delle attuali 1.169.

Alessandro Giuliani

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