Una risposta eloquente, che ci lascia di stucco, ma non troppo conoscendo il basso profilo di alcuni dirigenti, ma anche di taluni Dsga e di qualche docente, arriva dal Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica Carlo Cottarelli. Si tratta di fenomeni di mala gestione amministrativa che purtroppo non sono casi isolati. Particolarmente curioso è il caso di un’università che arriva a spendere in energia, tanto quanto una città come Messina, Verona o Bologna. Si tratta dell’Università degli Studi di Milano che spende, secondo le indagini dei commissari della revisione della spesa pubblica, circa 8 milioni di euro per la fornitura elettrica.
Cifre astronomiche che nulla hanno a che vedere con la realtà dei bisogni effettivi. L’università di Milano non è l’unico caso, ma seguono a ruota, con bollette d’oro, le università di Perugia, Genova e Roma 3. Per non parlare delle spese esagerate fatte dalla provincie e dai comuni per pagare le bollette telefoniche di alcuni licei ma anche di istituti comprensivi che raggruppano scuole primarie e secondarie di primo grado.
Si parla in alcuni casi di bollette del telefono da fare venire un mancamento: “bollette da 30 mila euro” ma anche “bollette da 100 mila euro”. Ma che fanno i dirigenti scolastici invece di controllare? Dormono? E poi a chi telefonano le scuole per giustificare bollette così salate? È noto a tutti che nelle segreterie delle scuole, nelle dirigenze si utilizzano i telefoni anche per ragioni personali e magari per salutare lo zio d’America o comunque i parenti lontani. Telefonate di ore soprattutto ai telefoni cellulari, fatte a scrocco degli enti locali preposti al pagamento delle bollette.
Ma poi c’è da pagare anche l’acqua, ci sono scuole che utilizzano centinaia di metri cubi d’acqua anche per innaffiare le piante dei giardini. Poi non parliamo delle bollette del gas metano per riscaldamento, soprattutto al Nord per riscaldare le scuole che spesso rimangono aperte fino alla sera, si spendono moltissimi soldi. Una cosa è certa gli sprechi sulle bollette di scuole ed università ci sono e sono anche eccessivi, forse i dirigenti scolastici e i Rettori, dovrebbero fare più attenzione, come farebbe qualsiasi buon padre di famiglia, in periodi di crisi nera.
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