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Scuole europee, studentesse sempre meno sicure? I dati

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Chiusure, sicurezza percepita in declino, dispersione scolastica e moltiplicazione di episodi violenti a scuola. Il Vecchio Continente, secondo uno studio anglosassone, sta divenendo sempre meno sicuro, almeno in materia di frequentazione scolastica, per le giovani studentesse. Tali valori sarebbero peggiorati dal biennio 2020 – 2021, a seguito delle chiusure caratterizzanti del periodo pandemico. A seguito dell’insorgere di ansia, fenomeni depressivi e stress la sicurezza percepita dalle studentesse è notevolmente peggiorata nelle scuole europee: non si fa riferimento esclusivo all’incolumità fisica, ma anche e soprattutto psicologica, connessa al cyberbullismo. Ciò induce molte ragazze a non presentarsi a scuola per ovviare ai rischi, compromettendo apprendimento e competenze da acquisire.

Calo nel coinvolgimento emotivo, minor sicurezza percepita

Le ragazze in Inghilterra si sentono meno al sicuro a scuola e mostrano un crescente disincanto nei confronti dell’istruzione, secondo una recente ricerca. Analizzando i dati di uno studio internazionale condotto su studenti delle scuole primarie e secondarie, i ricercatori hanno evidenziato un netto calo nel coinvolgimento emotivo delle ragazze rispetto agli anni precedenti alla pandemia di Covid-19, un fenomeno che rappresenta ormai una questione urgente per il sistema scolastico. I risultati dell’indagine, che ha registrato un generale declino nel senso di appartenenza, sicurezza e orgoglio scolastico tra gli studenti di molti Paesi, mostrano che in Inghilterra il calo è stato particolarmente marcato tra le ragazze del nono anno (13-14 anni), superando di gran lunga quello dei ragazzi. 

John Jerrim, professore presso l’Istituto di ricerca sociale dell’University College London (UCL), ha dichiarato: “La nostra ricerca indica che qualcosa accaduto durante la pandemia – molto probabilmente la chiusura delle scuole – ha colpito in modo particolare le adolescenti. Questo potrebbe aver influito negativamente sul loro piacere di frequentare la scuola, sulla fiducia in se stesse e sulle relazioni con i coetanei”. “Ciò che desta maggiore preoccupazione – ha aggiunto – è che altri dati suggeriscono come questo fenomeno stia contribuendo all’aumento dell’assenteismo scolastico tra le ragazze, con possibili ripercussioni sul loro rendimento educativo”. Jerrim ha infine sottolineato che gli studenti che non si sentono al sicuro a scuola tendono a essere meno coinvolti emotivamente e, di conseguenza, a frequentare meno.

Rendimento di genere? Una questione di fiducia

Nel 2019, il 43% delle ragazze in Inghilterra dichiarava di sentirsi pienamente al sicuro a scuola. Nella più recente indagine del 2023, questa percentuale è crollata al 21%. Per i ragazzi, nello stesso periodo, si è passati dal 41% al 31%. Parallelamente, il senso di appartenenza delle ragazze alla scuola è diminuito di 17 punti percentuali, mentre l’orgoglio verso la propria scuola è calato di 20 punti — in entrambi i casi il doppio rispetto al calo registrato tra i ragazzi. Secondo John Jerrim, le ragazze che hanno partecipato all’indagine nel nono anno di scuola (età 13-14) frequentavano l’ultimo anno della primaria quando è esplosa la pandemia, vivendo quindi un momento critico della crescita in un contesto di chiusure scolastiche prolungate. “Credo ci siano prove crescenti che questa fase — l’inizio della scuola secondaria — rappresenti un momento particolarmente vulnerabile per le ragazze. Avere vissuto un’interruzione così marcata ha chiaramente generato conseguenze durature”, ha spiegato Jerrim. Un’altra ricerca pubblicata da UCL lo scorso mese ha mostrato che, nel 2023, i ragazzi del quinto e nono anno in Inghilterra hanno ottenuto risultati significativamente superiori a quelli delle ragazze in matematica e scienze, secondo le più recenti valutazioni internazionali.

Prima della pandemia, invece, le differenze erano minime. Anche per quanto riguarda l’assenteismo scolastico si è verificata un’inversione di tendenza: prima del 2020 i tassi di assenza tra ragazzi e ragazze erano simili. Dal 2020, però, l’assenza persistente (ovvero l’assenza a oltre il 10% delle lezioni) è aumentata di più tra le ragazze. Nell’anno scolastico 2023-24, il 26,8% delle studentesse delle scuole secondarie statali è risultato frequentemente assente, contro il 24,3% dei coetanei maschi. I ricercatori di UCL sottolineano come sia probabile un legame diretto tra il calo del coinvolgimento emotivo e l’aumento dell’assenteismo: “chi si sente meno coinvolto è anche più incline a saltare la scuola”. Lo studio ha inoltre riscontrato cali analoghi nell’atteggiamento delle studentesse in Finlandia, Irlanda e Svezia. Negli Stati Uniti, intanto, alcuni esperti ipotizzano che il peggioramento dei comportamenti dopo la pandemia abbia spinto gli insegnanti a dedicare maggiore attenzione ai ragazzi.

Andrea Maggi

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