Anche Milano ha la sua Hogwarts.
Non la frequentano maghi e strane creature, né ci si arriva con l‘espresso dal binario 9 ¾, come nella saga di Harry Potter, ma sfrutta l’indiscusso fascino delle “casate” per incanalare in modo positivo le energie e la competitività tipica degli alunni maschi, accrescere il senso di appartenenza alla comunità scolastica, favorire la crescita personale e le capacità relazionali, dalla leadership alla responsabilità verso il gruppo e i più piccoli. Tutto al servizio di una didattica innovativa ma efficace, in cui ci si diverte e si collabora.
L’idea è venuta ai docenti delle Scuole FAES Milano, prime in Italia a cimentarsi con questo sistema tipico dei college anglosassoni, i cui benefici sono supportati da abbondanti studi inglesi e americani.
La didattica del FAES è basata su classi “single sex” nei due cicli della scuola Primaria e Secondaria di primo grado proprio per valorizzare le diverse caratteristiche di apprendimento e di comportamento dei due sessi. L’esuberanza e la competitività tipiche dei maschi diventano dunque il punto di forza dell’House System-Progetto Casate.
Gli alunni e i docenti di tutte le classi della Primaria e Secondaria di primo grado FAES Argonne verranno divisi in 4 casate “trasversali” composte da alunni che vanno dalla prima elementare alla terza media e da vari docenti.
Ognuna è un omaggio a un continente, ai suoi costumi, alla sua cultura e arte: Terre d’America, Vento d’Africa, Fuoco d’Asia, Sorgente d’Europa, contraddistinte da uno “scudo” e caratterizzate da un colore, un popolo e una virtù di riferimento, due animali totem, un albero, un elemento, un motto e due docenti come “capi-casate”.
L’iconografia è stata riprodotta su magliette, stemmi e gonfaloni per dare una veste “visiva”, e in qualche modo giocosa, a un progetto che è invece molto serio.
Gli obiettivi infatti sono ambiziosi: prendersi cura ancora meglio di ogni singolo studente, accrescere il senso di appartenenza alla comunità scolastica, ampliare le relazioni significative tra alunni di età diverse, favorire la crescita personale, la formazione del carattere e il senso di responsabilità.
Ma anche introdurre forme innovative di didattica e incanalare in maniera positiva le energie indomabili tipiche di bambini e ragazzi per dare vita a competizioni e prove sia didattiche che sportive.
Le vittorie e i piazzamenti faranno conquistare dei “punti gloria” che andranno a formare il “tesoretto” della casata, ma ad avere maggior valore saranno i comportamenti virtuosi, i gesti di solidarietà, di generosità, di impegno e di rispetto.
Il FAES è un’associazione, nata nel 1974 per promuovere la collaborazione educativa tra scuola e famiglia, che a Milano gestisce scuole paritarie dall’asilo nido ai licei: circa 1000 studenti, con un trend di crescita del 37%. Si tratta di classi bilingui italiano-inglese, incentrate su un modello didattico che ruota attorno alla figura dei tutor e riconosce come materie curricolari il coding (la programmazione) e le soft skills, cioè le abilità trasversali, umane, relazionali e sociali.
“Come Scuole FAES a Milano stiamo crescendo molto – spiega Sam Guinea, Direttore della scuola e responsabile del progetto – dobbiamo pertanto continuare a garantire quell’attenzione a ogni singolo studente che è alla base del sistema di tutoring. Le casate ci permettono di mantenere il nostro approccio riproducendolo ‘in piccolo’. Dal punto di vista didattico, poi, crediamo che per migliorare ogni risultato occorra puntare sull’entusiasmo, degli studenti ma anche dei docenti, e accrescere il clima di comunità, di partecipazione: ogni alunno deve sentirsi parte dell’intera scuola, non solo della sua classe, e contribuire a promuovere un clima di serenità che favorisca le relazioni umane e l’apprendimento, a partire dal rispetto degli ambienti fino al comportamento durante i giochi in cortile, il pranzo in mensa, le lezioni. Ancora, attraverso l’educazione positiva vogliamo premiare la crescita e i progressi di ciascuno (il sistema non prevede penalità) sia sul piano del comportamento e delle relazioni, sia in relazione agli obiettivi didattici che si è posto”.
Il progetto – già presentato a genitori e a ragazzi – andrà a regime da novembre. Ogni casata sarà composta da circa 75 studenti e da alcuni docenti di riferimento e parteciperà a momenti di aggregazione dedicati, come pranzi e cene “esclusivi” o giochi in cortile, in cui si potrà incrementare il punteggio individuale e di gruppo superando delle prove. Come detto, però, saranno i comportamenti virtuosi quotidiani – gesti di solidarietà, di generosità, di impegno – a meritare più punti: starà ai prefetti, che sono studenti, e ai capi-casata accorgersene e segnalarli.
Verranno poi reinterpretati in questa chiave tutti gli eventi che coinvolgono l’intera scuola, come le feste a tema, le giornate sportive, le prove ludico-didattiche, in cui le casate si sfideranno in maniera diretta e con le vittorie e i piazzamenti determineranno classifiche parziali e premi intermedi.
Tutto poi confluirà nella supercoppa finale, la Coppa delle Case, che a giugno, con una cerimonia molto partecipata, verrà assegnata alla casata che si sarà distinta maggiormente.
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