Le aule sono fredde e gli studenti praticano la protesta tradizionale: lo sciopero. Il dirigente scolastico non la prende bene e considera l’assenza “ingiustificata”.
È accaduto il 12 gennaio nei licei accorpati ‘Nicoloso’ di Recco e ‘Da Vigo’ di Rapallo, in provincia di Genova.
“Questa mattina, dopo la regolare fase di avvio del processo di riscaldamento, la temperatura delle aule alle ore 8.30 era ampiamente confacente alla vita scolastica – ha scritto nella circolare Nazaria Maria Persia, dirigente scolastica ‘Nicoloso-Da Vigo’, rivolgendosi a famiglie, studenti, docenti e personale dell’istituto -. Nella sezione associata di Recco gli studenti si sono rifiutati di entrare senza attendere ulteriori comunicazioni. Nella sede di Rapallo si sono invitati gli studenti ad entrare e molti hanno effettivamente provveduto a recarsi in aula. E’ evidente che per tutti gli altri, come per gli studenti di Recco, l’assenza risulti ingiustificata, dal momento che le condizioni termiche dell’istituto erano ottimali”.
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Dal rientro in classe dopo le festività, però, il freddo in quelle aule era stato una costante. “Al rientro dalle vacanze di Natale l’edificio scolastico non era adeguatamente riscaldato – continua la da – Ciò era dovuto al fatto che la Città metropolitana di Genova per problemi finanziari di risparmio ha chiuso gli elementi radianti per tutto il periodo di sospensione dell’attività didattica”. Il riscaldamento è ripreso dalla mezzanotte dell’8 gennaio. E non sono bastate poche ore è stata per portare la scuola e le classi ad una temperatura accettabile, anche a “causa la loro volumetria e la loro ampiezza”.
L’ondata di freddo intenso d’inizio anno – in Abruzzo ben 21 gradi sotto zero ai Piani di Pezza, nel territorio comunale di Rocca di Cambio – non ha risparmiato la Liguria.
“Nella sezione associata di Recco, per l’ondata eccezionale di freddo di questi giorni è andata completamente in blocco la caldaia”, sottolinea ancora la professoressa Persia, spiegando che stamattina (giovedì 12 gennaio ndr) rappresentanti tecnici della Città Metropolitana e del Comune erano presenti all’interno della scuola e, come nei giorni precedenti, hanno posto in essere tempestivamente tutti gli interventi necessari al funzionamento dell’impianto e dei singoli elementi radianti”.
Intanto, però, gli studenti avevano deciso di non entrare. Ora, dovranno spiegare il perché: i minorenni anche con la firma dei genitori. Tutti, però, sanno qual è il motivo. Preside compreso.
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