Una comunità non può esistere senza la scuola: è giusto che lo Stato le costruisca, laddove sono vecchie oppure sono state distrutte dal terremoto. E va fatto con una nuova logica. Il concetto è stato espresso, il 1° giugno, dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, durante la presentazione del programma per la ricostruzione delle scuole danneggiate dal sisma del 2016 della struttura del Commissario Giovanni Legnini.
“Porto su di me i segni del terremoto del 2016”
“È stato fatto un lavoro straordinario – ha detto Bianchi – per la ricostruzione delle scuole in Centro Italia: porto su di me i segni del terremoto in Emilia Romagna, ho visto cosa significa quando una scuola non c’è”.
“Usiamo il piano straordinario per la ricostruzione in Centro Italia – ha tenuto a dire – per una riflessione su cosa significa scuola nel nostro Paese. Sono pronto a discutere”.
“La scuola – ha sottolineato Bianchi – dà il battito alla comunità, quindi ricostruire le scuole significa ricostruire la compattezza di una comunità“.
Secondo il numero uno del dicastero dell’Istruzione, la ricostruzione “è anche l’occasione per ripensare le nostre scuole. Non dobbiamo rifarle come quelle del passato, ma costruirle in modo che la fruizione vada al di là dell’orario scolastico. Prendiamo l’occasione di questo piano straordinario per ripensare il territorio e l’organizzazione scolastica delle aree interne”.
Il riferimento è alle circa 200 scuole innovative (con lezioni in aule senza più banchi di fronte alla cattedra, frutto del lavoro di alcuni architetti, che si sono confrontati insieme a pedagogisti ed esperti della scuola, all’interno di un gruppo di lavoro voluto e istituito dal Ministero) che il Governo ha progettato di realizzare, attraverso l’utilizzo del fondi del Pnrr.
Sulla costellazione satellitare Iride
La mattina dello stesso giorno, Bianchi era anche intervenuto all’evento di premiazione ospitato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) degli studenti che hanno partecipato al concorso ‘Spazio alle Idee’.
L’obiettivo era dare un nome alla nuova costellazione italiana di satelliti per l’osservazione della Terra: Iride.
“Oggi stiamo facendo una cosa incredibile – ha detto il ministro – guardando in su, verso il cielo, non vediamo solo le stelle – aggiunge – ma anche una cosa che abbiamo realizzato noi tutti insieme”.
La costellazione satellitare Iride diventerà il più importante programma spaziale satellitare europeo di osservazione della Terra a bassa quota.
Sarà realizzata in Italia e completata entro cinque anni con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dell‘Asi grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Bianchi ha detto che il cielo e la Terra appartengono a tutti e dobbiamo tutelarli e conservarli perché siano al servizio di tutti.
“Io ho il privilegio – ha continuato – di essere il Ministro di bambini e ragazzi, quindi potete immaginare la mia felicità”, dice Bianchi, rivolgendosi agli studenti dell’istituto primario vincitore del concorso che ha visto la partecipazione di 600 scuole.
“Godetevi la scuola più che potete, divertitevi, perché quegli affetti dureranno per tutta la vita”, ha concluso il ministro.