Sicurezza ed edilizia scolastica

Scuole insicure, Salvini ha mantenuto la promessa: telecamere e polizia anti-spaccio in 100 Comuni

Arriva compimento una delle operazioni sulla sicurezza scolastica auspicate da tempo dal vicepremier leghista Matteo Salvini: grazie a 4,2 milioni di euro, messe a disposizione dal ministero dell’Interno, parte l’operazione “Scuole Sicure” 2019/2020, attraverso la quale arriveranno delle sovvenzioni. Saranno 100 i comuni interessati, dislocati in 18 regioni. A darne notizia, il 20 aprile, è statolo stesso Viminale, ricordando che i comuni beneficiari delle sovvenzioni pubbliche dovranno presentare la richiesta di finanziamento alla Prefettura entro il prossimo 31 maggio.

Quota fissa e variabile

Il contributo, che si compone di una quota fissa di 20 mila euro, la stessa per tutti, e di una quota variabile, proporzionale alla popolazione residente al 1° Gennaio 2018, potrà essere destinato nel prossimo anno scolastico alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza (a patto che non abbiamo già beneficiato di forme di contribuzione pubblica), all’assunzione a tempo determinato di agenti di Polizia locale, al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale della Polizia locale, all’acquisto di mezzi ed attrezzature e alla promozione di campagne informative volte alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Considerando l’ampio utilizzo e l’alto numero di istituti collocati all’interno di ogni Comune, la cifra destinata dal Viminale appare tuttavia solo un “anticipo”.

Salvini: i venditori di morte vanno colpiti duramente

“La droga è una emergenza nazionale, sono pronto a convocare i rappresentanti delle comunità e di tutti i soggetti interessati: chi pensa che la droga non sia un problema sbaglia di grosso, soprattutto nei dintorni delle scuole. I venditori di morte vanno colpiti e contrastati duramente”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Commentando il via libera dell’operazione Scuole Sicure, il vicepremier ha detto che in questo modo il Governo ha confermato “l’impegno concreto a favore degli amministratori locali, rafforzando un’iniziativa che abbiamo inaugurato un anno fa, dedicando risorse specifiche per contrastare gli spacciatori vicino alle scuole”.

“Siamo sempre più attenti alle esigenze del territorio. Con il Decreto sicurezza abbiamo dato più poteri e fondi ai sindaci, abbiamo iniziato a rafforzare tutte le questure d’Italia e abbiamo dato risorse aggiuntive per la videosorveglianza dei Comuni, per la Province, per i paesi sotto i 20mila abitanti. E oggi continuiamo in questa direzione. Dalle parole ai fatti”, ha concluso Salvini.

Zaia: nessun buonista ci farà cambiare idea

Soddisfatto per l’avvio del progetto “Scuole Sicure” è anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: “Noi veneti siamo tra quelli che sono convinti che la droga sia un problema, un vero problema, e che come tale vada affrontato senza debolezze e senza fraintendimenti. Non posso che ringraziare il ministro Salvini che ha dato il via libera a questa operazione che sicuramente troverà il consenso di tanti genitori e tante famiglie che ogni giorno si misurano con questo dramma sociale”.

“Quella dello spaccio della droga e del mondo che lo circonda – prosegue Zaia – non è materia da affrontare con pietismi di facciata. Siamo di fronte a un mercato di morte e nessun buonista ci farà cambiare idea. Troppo spesso le cronache ci raccontano di spacciatori arrestati e traffici scoperti, le cui vittime sono i nostri ragazzi. Le forze dell’ordine fanno un lavoro egregio ma ora in vista del prossimo anno scolastico viene varato un vero e proprio progetto a sostegno degli amministratori locali e del territorio”.

Zaia conclude il suo intervento sostenendo che “le nostre scuole e i luoghi di aggregazione devono continuare a essere la sede naturale per la crescita e la formazione dei nostri giovani, non la piazza del vergognoso mercato di gente senza scrupoli”.

Alessandro Giuliani

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