Scuole invisibili, una tavola rotonda su carcere e istruzione

Negli ultimi anni in più occasioni si è parlato nel nostro Paese di scuola, di formazione dei/delle futuri/e docenti, nonché di modalità di reclutamento o immissione in ruolo di chi aspira a insegnare. A fronte di un interesse nazionale mediatico, istituzionale e legislativo per l’argomento si registra, di contro, una scarsa attenzione per quanto attiene, invece, all’insegnamento impartito all’interno di strutture carcerarie e rivolto a persone ristrette, siano esse minori o adulte, italiane o di altra nazionalità.

Utile pare, dunque, proporre iniziative che, sulla linea di quanto previsto dal protocollo d’intesa tra Miur e Mig del 23 ottobre 2012, in particolare ai punti b) e c) dell’art. 3, richiamino l’attenzione su un tema complesso qual è quello dell’insegnamento in carcere; è in questa prospettiva che il DISUM (Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania), in concerto con le dirigenze della Casa Circondariale di Catania e della Casa di Reclusione di Augusta, ha organizzato la tavola rotonda Scuole invisibili che si terrà il 31 maggio 2016, alle ore 16.00, presso l’aula A1 dell’ex Monastero dei Benedettini di Catania.

Oltre alla dott.ssa Elisabetta Zito (Direttrice della Casa Circondariale di Catania), e al dott. Antonio Gelardi (Direttore della Casa di Reclusione di Augusta), all’iniziativa prenderanno parte rappresentanti del corpo docente in forza presso i succitati istituti detentivi, nonché persone ristrette che hanno avuto accesso all’attività didattica e riferiscono la loro personale esperienza di discenti.

La tavola rotonda si rivolge, in particolare, ai/alle docenti della scuola pubblica di ogni ordine e grado, ai/alle abilitati/e, nonché ai dirigenti scolastici; a chiunque di loro, a chiusura dei lavori, ne facesse richiesta, verrà consegnato un attestato DISUM di partecipazione.

 

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Redazione

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