Scuole aperte anche nelle ore pomeridiane. A partire da gennaio 2025 i cancelli di tutte le 22 scuole secondarie di primo grado di Bologna resteranno aperte fino alle 17.00.
L’iniziativa rientra in una delle dieci azioni di “Radicalmente Adolescenti“, il documento presentato oggi all’istituto Comprensivo 12 del capoluogo emiliano (dove si è sperimentata l’apertura pomeridiana) e si pone come obiettivo quello di rendere le scuole luoghi di riferimento territoriali educativi e sociali per le nuove generazioni e le loro famiglie, mettendo in campo attività extracurricolari, educative, socializzanti e partecipative con laboratori artistici, culturali, sportivi e di apprendimento anche della lingua italiana.
Si tratta di un investimento di 10 milioni di euro che prevede scuole aperte di pomeriggio, spazi nuovi e più qualificati per gli adolescenti, sostegno alla comunità educante, progetti educativi sul digitale, creazione di una rappresentanza di adolescenti come una sorta di assemblea permanente dei ragazzi e delle ragazze. A queste cinque azioni ne saranno affiancate altre cinque in ambito socio-sanitario, sportivo, culturale e organizzativo: promuovere autonomie nei giovani e supporto alla genitorialità, realizzare azioni di prevenzione e promozione della salute, promuovere le attività motorie, sostenere il welfare culturale per le nuove generazioni, consolidare e strutturare le alleanze tra gli attori del territorio.
“Oggi – spiega il sindaco Matteo Lepore a margine della presentazione di “Radicalmente Adolescenti” – presentiamo il frutto di due anni di lavoro, di incontri e ascolto nelle scuole. L’obiettivo è di prevenire la dispersione scolastica, ingaggiare i ragazzi, coinvolgerli, farli sentire appassionati alla vita, alla loro comunità, alle cose che accadono nel mondo”. In particolare, per il progetto di apertura pomeridiana delle scuole, che coinvolge tutte le secondarie di primo grado e gli studenti e le studentesse da 11 a 14 anni, vengono messi a disposizione 3,5 milioni euro di fondi europei.
Il comune di Bologna intende lanciare una proposta nazionale per sostenere il mondo della scuola da studiare con quello di Napoli, con cui ha già siglato un’alleanza su big data, innovazione, nautica. “A maggio saremo a Napoli, – rimarca Lepore – parteciperemo a un evento di due giorni al quale porteremo un progetto sugli adolescenti. Andremo con il sindaco Manfredi a Caivano e nelle periferie di Napoli perché vogliamo essere due città alleate contro la dispersione scolastica e il disagio giovanile“. L’idea condivisa dalle due città è quella di una scuola diversa “da quella proposta da un’idea politica che parla solo di merito, di competizione e che ha un approccio securitario sui giovani”. “Noi invece pensiamo che è necessario investire sulle competenze degli educatori, degli insegnanti, – conclude il primo cittadino – aumentare le ore della scuola il pomeriggio e alcuni territori hanno le risorse per farlo, Bologna e Napoli sono un esempio di quello che si può fare col mondo del terzo settore con i fondi europei, però se fosse una strategia nazionale si potrebbe fare molto di più. Ce lo siamo detti con il sindaco Manfredi ci metteremo a disposizione, senza fare polemica, ma presentando progetti e le nostre idee”.
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