Il Tar del Piemonte non ha accolto la richiesta depositata da un gruppo di genitori e insegnanti per la sospensiva d’urgenza in via monocratica dell’ordinanza della Regione che prevede la didattica a distanza per le seconde e terze medie fino al 23 dicembre. L’ordinanza continua quindi ad essere pienamente in vigore.
Ne dà notizia la stessa Regione, che quindi conferma la volontà di lasciare in DaD le due classi conclusive del primo ciclo di istruzione per tutto il mese di dicembre, fino alla sospensione per le vacanze di Natale. Questo anche se attualmente la Regione è in zona arancione e, secondo le dicniarazioni dello stesso Presidente Cirio, dal 13 dicembre potrebbe passare in zona gialla.
“Ancora una volta, come nel caso della misurazione della febbre a scuola, hanno vinto il buonsenso e l’atteggiamento di prudenza per la salvaguardia della salute dei nostri ragazzi, del personale scolastico e di tutti i loro familiari”, commenta il governatore piemontese, che si dice “lieto che il Tar abbia riconosciuto la fondatezza delle motivazioni sanitarie che hanno sostenuto una scelta difficile, ma finalizzata come unico scopo a tutelare il bene della vita”.
“Dobbiamo restare però tutti consapevoli – continua Cirio – che la didattica a distanza, nonostante l’enorme impegno di tutto il mondo della scuola, è un grande sacrificio che stiamo chiedendo ai nostri figli, alle famiglie e agli insegnanti. Pertanto dobbiamo continuare a mettere in campo ogni impegno possibile per tornare al più presto alla normalità. Ora continuiamo a lavorare con il mondo della scuola, fianco a fianco, affinché il 7 gennaio si possa davvero riaprire la scuola in presenza per tutti, ma in assoluta sicurezza e per sempre”.
La stessa regione ricorda che la misura, più restrittiva rispetto a quanto previsto dalla zona arancione, era stata assunta alla luce dei pareri medici e scientifici e dei dati sul contagio che, dall’inizio dell’anno scolastico, hanno visto nella fascia d’età 11-18 anni di medie e superiori più del doppio dei casi rispetto a quelli registrati sotto i 10 anni. Un dato preoccupante anche alla luce della pressione ospedaliera ancora elevata e del possibile impatto in prossimità delle feste, con il rischio di portare in famiglia il contagio contratto nel pre e post scuola su cui si concentrano ancora le maggiori criticità.
L’udienza camerale per la discussione in via ordinaria dell’istanza di sospensiva davanti all’intero Collegio è stata fissata per il 16 dicembre.
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