La crisi delle scuole paritarie è stata presa sul serio da Governo che ha previsto nella legge di bilancio per il 2017 lo stanziamento di 115 milioni di euro per le scuole non statali.
Come riporta La Repubblica.it, “è l’articolo 78 a declinare le misure che nel prossimo triennio – 2017/2019 – dovrebbero dare una boccata d’ossigeno all’istruzione non statale ormai in crisi da diversi anni. Ma c’è anche chi mugugna perché ritiene insufficiente l’aiuto statale nei confronti delle scuole paritarie che in appena tre anni – dal 2012/2013 al 2015/2016 – hanno assistito ad un calo degli aficionados che sfiora le 100mila unità: si è passati da un milione e 36mila iscritti a 939mila, un calo di oltre il 9 per cento”.
Sono tre le misure adottate per provare ad allontanare la crisi delle paritarie.
Prima di tutto, il contributo aggiuntivo di 25 milioni alle scuole dell’infanzia, che rappresentano la punta di diamante dell’istruzione non statale, con 586mila iscritti nel 2015/2016, pari al 62 per cento del totale. Infatti, le scuole materne ricevono una quota parte dei 472milioni stanziati dallo Stato a favore di tutte le scuole paritarie divisi in base al numero delle classi e degli alunni.
Tuttavia, i mugugni vengono proprio dalla Fism, la federazione italiana scuole materne, riconosciuta dalla conferenza dei vescovi italiani, che lamentano una riduzione dell’intervento statale rispetto a quanto annunciato in precedenza.
L’altro tassello che riguarda le scuole paritarie si riferisce agli istituti che accolgono alunni disabili: infatti il Governo ha previsto una spesa di altri 12,2 milioni, che per il 2017 raddoppiano fino a 24,4 milioni.
Ma il vero grosso intervento, chiesto a gran voce da molto tempo, riguarda l’allargamento della detrazione fiscale per le spese sostenute da chi iscrive i figli nelle scuole non statali.
Per quanto riguarda il 2016, infatti, si passa da 400 a 640 euro, mentre per il 2017 è prevista una crescita pari a 750 euro e toccare gli 800 euro nel 2018.
La quota massima di detraibilità fiscale per le scuole non statali prevista dalla legge 107 era pari a 400 euro, ma si è dimostrato un aumento sterile per la sopravvivenza degli istituti paritari.
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