Il sistema scolastico italiano, a seguito di diversi procedimenti normativi, riconosce che il servizio pubblico di istruzione può essere svolto anche da scuole non statali paritarie. Per saperne di più https://www.miur.gov.it/web/guest/cos-e-la-scuola-non-statale
Sulla pagina dedicata del Ministero dell’Istruzione si legge che Il riconoscimento della parità inserisce le scuole paritarie nel sistema nazionale di istruzione e le impegna ad accogliere tutti gli alunni che ne accettino il progetto educativo e richiedano di iscriversi, compresi gli alunni e studenti con disabilità, nonché a contribuire a realizzare la finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola. Le scuole paritarie possono essere gestite da Enti locali o da privati, alle condizioni precedentemente elencate, e svolgono a pieno titolo un servizio pubblico.
I numeri della scuola paritaria
I dati forniti dal MIM dicono che le scuole paritarie nell’anno scolastico 2021-2022 erano 12.096 (di cui 8.529 scuole dell’infanzia), frequentate da 817.413 studenti. In aggiunta ai 466.037 alunni che frequentano la scuola gestita da Enti privati, occorre aggiungere gli 821.970 alunni che frequentano le scuole paritarie gestiti dai Comuni. I docenti erano 24.490, di cui 1.932 di sostegno e la percentuale degli alunni con disabilità è del 1,4. Dall’anno scolastico attuale tutte le scuole paritarie non statali hanno caricato direttamente sul SIDI (il servizio informativo del Ministero) anche i dati del personale, che prima venivano inviati solo alle sedi degli Uffici Scolastici Regionali.
Alla luce dell’avvenuta firma dei due decreti ministeriali che hanno destinato per la prima volta anche alle scuole paritarie i fondi del piano di ripartenza Pnrr, abbiamo intervistato Virginia Kaladich, dal 2015 presidente nazionale della FIDAE – Federazione Istituti di Attività Educative, che conta attualmente circa 170000 alunni, di cui il 40% iscritti alla scuola primaria, e ha un corpo docenti di oltre 26.000 e circa 900 istituti scolastici.
Il MIM ha rispettato l’impegno di rendere accessibili i fondi Pnrr anche alle scuole paritarie, qual è stata la reazione di FIDAE?
Siamo molto contenti che il Ministro abbia dato seguito all’impegno che si era assunto circa un mese fa durante un convegno alla Camera dei Deputati. Se pensiamo che la Legge per la Parità risale al 2000, riteniamo che questo passo renda alla scuola paritaria quella dignità che le spetta. Nei nostri istituti – quasi 900 – arriverà una boccata d’ossigeno. Nei nostri istituti promuoviamo ogni giorno la piena cittadinanza, senza alcuna discriminazione, coinvolgendo famiglie, territorio, cercando di creare reti virtuose.
Avete fatto già delle ipotesi di utilizzo dei fondi Pnrr?
Da tempo ci stiamo impegnando nei progetti PON per la scuola e mettiamo al primo posto la formazione dei docenti, in chiave innovativa e digitale. In attesa del testo definitivo che seguirà i decreti appena approvati, pensiamo di potere potenziare – se sarà possibile – la strumentazione e in generale la formazione del personale, questo perché al centro delle nostre azioni educative e didattiche c’è la promozione della crescita integrale delle nuove generazioni.