Question time oggi per il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che risponde a interrogazioni immediate alla Camera sulla mancata assegnazione di risorse finanziarie alle scuole paritarie in relazione all’orientamento per l’anno scolastico 2023-2024 (Lupi – NM(N-C-U-I)-M); e sulle iniziative relative al voto di condotta, anche al fine di tutelare l’autorevolezza del corpo docente e di ricomporre il patto educativo scuola-famiglia (Sasso – Lega).
Per quanto riguarda la prima interrogazione, il ministro ha affermato: “Voglio precisare che su mie indicazioni ho voluto consentire anche ai docenti della scuola paritaria l’accesso alla formazione propedeutica all’assunzione della funzione di tutor e orientatore proprio nell’ottica di garantire una base comune dei contenuti informativi per tutti i docenti che volessero svolgere questa funzione indipendentemente dalla natura statale o paritaria dell’istituzione scolastica di appartenenza. Ciò dimostra l’attenzione del Governo alle norme che regolano la parità scolastica, avendo cura di non realizzare il principio di non discriminazione e libertà di scelta delle famiglie. Si tenga conto anche della partecipazione delle scuole paritarie dell’investimento del PNRR”.
La risposta integrale
lo scorso 22 dicembre 2022 ho emanato il decreto con le Linee guida che hanno dato il via a importanti novità in tema di orientamento, che considero uno strumento strategico per il superamento delle diseguaglianze e della dispersione scolastica, attraverso l’introduzione di due nuove figure, il docente tutor e il docente orientatore.
Per valorizzare l’impegno professionale di queste figure, con la scorsa legge di bilancio si è provveduto a istituire uno specifico fondo nello stato di previsione del Ministero, con una dotazione iniziale di 150 milioni di euro per l’anno 2023.
A tale riguardo, è indubbio che siffatte risorse possano essere finalizzate esclusivamente a remunerare le prestazioni dei docenti chiamati a svolgere la funzione di tutor o di docente orientatore delle scuole statali, in quanto esse rappresentano un emolumento accessorio che, nei nostri intendimenti, una volta confermato a regime, dovrà essere regolato in sede contrattuale; e qui noi entriamo proprio nell’organizzazione della didattica.
Chiarito ciò, voglio precisare che, su mia indicazione, abbiamo comunque voluto consentire anche ai docenti delle scuole paritarie l’accesso alla formazione propedeutica all’assunzione della funzione di tutor e orientatore, proprio nell’ottica di garantire una base comune dei contenuti informativi per tutti i docenti che volessero svolgere questa funzione, indipendentemente dalla natura, statale o paritaria, della istituzione scolastica di appartenenza.
Mi sia consentito di rimarcare che questa scelta dimostra la particolare attenzione che questo Governo sta rivolgendo alla più autentica attuazione delle norme che regolano la parità scolastica, avendo cura che sia realizzato il principio di non discriminazione e di libertà di scelta delle famiglie, che è ben scolpito nel nostro ordinamento.
Si pongono in tale direzione ulteriori iniziative – alcune già concluse: come il riconoscimento della partecipazione anche delle scuole paritarie agli investimenti del PNRR, somme veramente importanti; altre in studio proprio in questi giorni, come una più corretta valutazione del servizio prestato dai docenti delle scuole paritarie ai fini dei prossimi percorsi abilitanti – che testimoniano la volontà del Governo di rimuovere antiche disparità di trattamento, ancora sussistenti, nel percorso di riconoscimento della piena parità scolastica.