Striscia la notizia, il noto tg satirico, ha deciso di fare un’indagine sullo sfruttamento dei docenti nelle scuole private.
Il giornalista Luca Abete, il 4 gennaio scorso è stato inviato in alcune scuole private, che dall’accento degli intervistati sembrerebbe si trovino in Campania. Assieme a lui, una sua collega dotata di telecamera nascosta, che si è finta aspirante docente ed ha chiesto informazioni ai direttori delle scuole visitate.
Come già noto da anni per varie inchieste condotte sul grave problema, è emersa una realtà a dir poco sconcertante.
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In particolare, viene chiaramente dichiarato che i docenti in servizio in queste scuole vengono retribuiti con compensi mensili che oscillano tra i150€ ed i 500€ con un orario di lavoro che va dalle 8 alle 16 in alcuni casi, in altri dalle 8 alle 18 ed anche fino alle 19:30.
I contratti applicati sono rigorosamente part-time nonostante dalle ore di lavoro svolte quotidianamente dai docenti si desume che l’operatività è propria di un lavoro full-time ed anche oltre; e l’ultima intervistata ha addirittura dichiarato che nella loro scuola pagano solo i contributi ai docenti che poi avranno come tornaconto i punti nella corrispondente graduatoria per la scuola statale, ma senza nessuna retribuzione mensile.
Insomma, una vera e propria vergogna tutta italiana. Il problema più grosso è rappresentato dal fatto che tutti sanno ma nessuno interviene per sanare questa annosa questione ormai incancrenita.
Ricordiamo che le scuole private percepiscono dallo Stato corposi contributi, si parla di oltre 500 mln di euro all’anno.
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