Continua dividere l’emendamento al disegno di legge sulla Manovra 2025 proposto dal deputato FdI Lorenzo Malagola con cui si intende dare l’opportunità alle famiglie un reddito Isee fino a 40mila euro di ricevere dal 2025 un voucher, “spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria”, per un importo annuale massimo pari a 1.500 euro per ogni studente frequentante.
Se sindacati e studenti hanno immediatamente espresso i loro dubbi, c’è chi in Parlamento reputa invece l’emendamento positivo. Come l’ex ministra dell’Istruzione Mariastella Gelmini, oggi senatrice di Noi Moderati-Centro popolare: “è proposta ragionevole, di buonsenso – sostiene Gelmini -. Le opposizioni gridano allo scandalo, ma la verità è che sono del tutto scollegate dalla realtà ed esprimono una visione puramente ideologica che nulla ha a che fare con quanto prevede la nostra Costituzione. La scuola pubblica italiana sta vivendo un momento particolarmente difficile. Questo vale per le scuole statali e anche per quelle paritarie, che in alcune realtà rappresentano l’unica possibilità educativa presente sul territorio”.
“La scuola pubblica – continua l’ex forzista – grazie alla legge Berlinguer è composta da scuole statali e da scuole paritarie, che svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico. Si stima, inoltre, che uno studente iscritto a una statale costi in media 7mila euro, uno iscritto alle paritarie appena 500 euro. La differenza spesso è a carico delle famiglie: aiutarle, quindi, ad affrontare le rette scolastiche e tutte le altre spese relative all’educazione dei figli è un atto doveroso, non uno scandalo”
Di tutt’altro avviso si dicono i “grillini”: secondo il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte “ormai il disegno è abbastanza evidente”: questo Governo “punta molto sulla sanità privata e si definanzia quella pubblica, allo stesso modo addirittura si favorisce la fuga dalla scuola pubblica per favorire la privata. Ecco noi siamo al contrario convinti che questi siano servizi essenziali da fornire ai cittadini”.
“Il diritto all’istruzione, il diritto alla salute, il benessere garantito ai cittadini, il non lasciare indietro nessuno siano dei pilastri costituzionali che devono riguardare tutti”, ha concluso Conte.
Ma il sostegno alle scuole paritarie non si limita ai 1.500 euro proposti da Fratelli d’Italia.
“È evidente che nella maggioranza ci sia un amore sfrenato solo per le scuole private – denuncia il deputato Antonio Caso, Capogruppo M5S in Commissione Cultura – perché al voucher di 1.500 euro per chi iscrive i figli alle paritarie, proposto da Malagola (FDI) rispondono Maurizio Lupi (Noi Moderati) e Lorenzo Cesa (Misto) rilanciando con il “buono scuola”, sempre solo per le paritarie, che può arrivare a 2.000€ con uno stanziamento di 50 milioni per il 2025 e 45 milioni per il 2026. Sempre a prima firma Lupi troviamo altri 100 milioni per finanziare le scuole d’infanzia private ed altre proposte in favore degli alunni disabili, si badi bene, purchè iscritti alle paritarie”.
L’on. Caso sostiene che “mentre Valditara ed il Governo tagliano risorse e personale alla scuola statale, oltre 7.000 tra docenti ed ATA, si prova in tutti i modi a fare “regali” alle scuole private. Il tutto è davvero sconcertante oltre che discriminante nei confronti dei nostri ragazzi. C’è una nostra proposta di legge per far fronte al caro scuola e alla povertà educativa ed è valida per tutti, un bonus fino a 500 euro per ogni figlio per famiglie con ISEE inferiore ai 45.000 euro. La maggioranza la voti oppure la faccia sua”, conclude il pentastellato.
Una denuncia simile arriva anche dal capogruppo M5S in commissione cultura al Senato Luca Pirondini: “Spulciando tra gli emendamenti” alla Manovra, ha detto, “c’è un sistema diffuso di costante finanziamento delle private a fronte di un indebolimento del sistema scolastico pubblico. A titolo esemplificativo possiamo citare l’emendamento di Maurizio Lupi e Mara Carfagna che aumenta di 100 milioni per il prossimo anno il contributo solo per le scuole private. Se pensiamo che dall’altro lato della bilancia vengono fatti fuori 7.000 posti in organico alle pubbliche e ci sono tagli di ogni tipo, il combinato disposto che ne esce è devastante e svela in tutta la sua crudezza l’attacco che Giorgia Meloni e questo governo stanno sferrando verso la scuola pubblica”.
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