Dalle pagine del Corriere della Sera.it si possono leggere diversi commenti sulle retribuzioni destinate ai docenti che insegnano nelle scuole private. Tra questi riportiamo 4 commenti significativi, che evidenziano uno spaccato di vita scolastica:
1) In tutte le scuole private si insegna gratis per avere punteggio da utilizzare poi nella scuola pubblica. La truffa sta nel punteggio che non dovrebbe essere attribuito. Sapete cosa fanno? Ti chiamano anche per un’ora alla settimana per acquisire il punteggio. Dovrebbero prelevare dalle graduatorie del provveditorato così come si fa nella scuola pubblica. Solo così si può dare il punteggio ed essere pagati regolarmente.
2) Sono una over 45 lasciata a casa da un giovane rampante diventato Amministratore Delegato di una multinazionale di Milano. Quello che ho trovato dopo un anno di ricerca lavoro è un contratto cocopro come insegnante di diritto ed economia in una scuola privata (cattolica e accreditata dalla Regione). Sto lavorando da ben 4 mesi gratis!! Ogni volta che chiedo quando mi pagano, visto che ho casa e figlio da gestire, accampano scuse assurde!! Per essere pagata mensilmente ho accettato una riduzione della paga oraria, così mi sono fregata due volte!! Prendo il treno ogni mattina alle 7,20 ovviamente alzandomi alle 6, (abbonamento 55€) poi a volte, mi concedo un panino ma non sempre, prendo i mezzi pubblici (abbonamento settimanale circa 7€)ecc ecc. Sono diventata, alla soglia dei 50 anni, una precaria non pagata!! Nella mia condizione ci sono altri ex manager che prendono lo stipendio ogni 9/12 mesi, sempre se sono fortunati!!! Noi abbiamo bisogno di lavorare e loro lo sanno benissimo. Lavorare gratis è diventato oramai uno standard. Sud o nord qual è la differenza?
3) Siamo tutti perfettamente d’accordo sul fatto che scegliere al giorno d’oggi di frequentare una facoltà che sia specifica ( o quasi) per accedere al mondo dell’insegnamento, è una follia, ai nostri giorni. ormai il mondo della scuola non è più visto dalle nuove leve come un posto di lavoro “comodo”, ma come un naturale evolversi delle proprie inclinazioni. ecco perché, da “Deficiente non affatto pentita” ho scelto di frequentare la facoltà di lettere e ho successivamente conseguito quattro abilitazioni fra concorso ordinario e siss. adesso compirò 40 anni e sono ancora precaria dopo 9 anni di gavetta. dico la verità: se avessi potuto, all’inizio della mia carriera, avrei lavorato gratis, pur di accumulare punteggio. non l’ho potuto fare perché è vero, per lavorare nelle private, praticamente gratis, è necessario essere “presentati”, altrimenti non sei proprio chiamato neppure per un colloquio, a meno che non ci sia nessun candidato per quella classe di concorso. tutti sanno che funziona così, e tutti continuano a far finta che non sia vero. sono davvero poche le scuole che ti retribuiscono quanto dichiarato sulla busta paga. io da quest’anno ho la fortuna di lavorare in una di queste. perché ho scelto la scuola privata? Perché lì , dato che ho sostituito una collega entrata di ruolo, avrò la possibilità di restare in maniera continuativa, per non lasciare ogni anno i ragazzi a cui mi affeziono.
4) Lo sanno tutti. Lo sanno pure le forze dell’ordine e i sindacati. Ma siamo sicuri che occorra per forza la denuncia di coloro che lavorano sottopagati nelle scuole private? Ci siamo sempre divisi in favorevoli e contrari alle scuole private. Almeno i democristiani avevano lasciato metà punteggio per coloro che insegnavano nelle private, poi è arrivata la “parità” dei post democristiani e stesso punteggio sia nelle private che nelle statali. Chi può faccia il proprio dovere senza trincerarsi dietro il fatto che se non c’è denuncia non si può metter fine ai sottopagati o nulla pagati.
Questi commenti risalgono al 2011, ma la situazione oggi è cambiata ? La buona scuola riuscirà a incidere in modo positivo in qualche modo su questo fenomeno?
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