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Scuole private paritarie: finanziamenti statali e gestione sommersa della Scuola

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I recenti, ulteriori e indebiti finanziamenti statali – 70 milioni – alle scuole private paritarie, sono stati approvati con un emendamento alla Legge di Bilancio 2021, da una maggioranza politica trasversale, asfaltando e umiliando a) la Costituzione (“senza oneri per lo Stato”, art. 33); b) la legge n. 62/2000 (“Alle scuole paritarie private …. “ e “compresi gli alunni e gli studenti con handicap”, art. 1, comma 3), c) la sentenza Cass. civ. Sez. Unite, 16-05-2014, n. 10821 (“Poiché la scuola paritaria – sottolineano i supremi giudici della Cassazione – al fine di ottenere la chiesta parificazione deve assumere l’obbligo di garantire la integrazione scolastica delle persone disabili, ‘senza oneri per lo Stato’, non può avere titolo al rimborso della spesa” in questione, “rientrando gli interventi di sostegno dei docenti specializzati per i disabili, tra gli obblighi specificamente assunti al momento del chiesto riconoscimento della parità”).

Ebbene, per detti finanziamenti indebiti valgono anche le seguenti considerazioni.
Questi ulteriori 70 milioni sono stati richiesti e perseguiti, non con riferimento ai danni pandemici, ma usando come pretesto, spinta, scudo e paravento le situazioni di disabilita o povertà e interpretando le aspirazioni presunte di scelte familiari frustrate per motivi economici.
Si ostenta e si vanta la libertà delle scuole paritarie a fronte dello statalismo (Repubblica Italiana) delle scuole pubbliche, omettendo e nascondendo che le paritarie sono anch’esse in situazione di statalismo (Stato Vaticano, che non è una democrazia, ma è una “Monarchia assoluta, teocratica, ierocratica”).

È responsabilità di Luigi Berlinguer la autonomia scolastica e i presidi elevati gratis a DS o “MANAGER”, e che poi hanno allargato, interpretato, completato il loro ruolo formale, si sono posti al vertice della piramide gerarchica, si sono rafforzati e innalzati con lo staff o middle management, hanno così schiacciato i Docenti a esecutori, hanno sottomesso la didattica alla gerarchia e alla burocrazia, hanno ridotto e mortificato gli apprendimenti.

È ancora responsabilità di Luigi Berlinguer l’approvazione della già citata l. 62/2000 (legge di parità scolastica), sospetta di incostituzionalità (ma ai Sindacatoni ciò non interessa e perciò non intervengono), che le scuole private paritarie hanno dapprima accolta con entusiasmo, e che ora – dopo 20 anni – denunciano come incompleta perché non finanzia le loro scuole PRIVATE al 100% (proprio come le scuole pubbliche).

Quanto accaduto lascia intendere che esiste una gestione sommersa della Scuola (e non solo) in cui partiti di dx e sx, sindacatoni e anche sindacatini, gerarchie ecclesiastiche (pare da escludere papa Bergoglio, se non per le sue omissioni) collaborano, si scambiano favori e poi in superficie recitano, fingono, formalizzano, sanano, ingannando docenti, studenti, famiglie, opinione pubblica; chi tenta di recuperare la situazione viene emarginato, messo in minoranza, neutralizzato; è triste, ma è così.

Oltre ai danni, le beffe, le derisioni, i compiacimenti; dapprima Mariastella Gelmini (FI), che quando era ministra, tagliò alla Scuola 10 miliardi e 100 mila cattedre e ora si vanta per 70 milioni in più alle paritarie; poi anche Maria Elena Boschi (IV) che afferma: ” …il segnale del superamento di una ideologia (chissà quale? la Costituzione è ideologia? ndr) che contravviene al dettato costituzionale”.

Vincenzo Pascuzzi