È partita la macchina organizzativa che a ridosso del referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo porterà alla chiusura di molti dei circa 40mila plessi scolastici italiani.
Attraverso una nota, la n. 28704 del 19 ottobre indirizzata agli Usr, il Miur ha esplicitato la necessità di “impartire indicazioni alle istituzioni scolastiche interessate affinché mettano a disposizione delle Amministrazioni comunali i locali scolastici nei giorni strettamente necessari per l’approntamento dei seggi e lo svolgimento delle operazioni elettorali”, che “si svolgeranno nella sola giornata di domenica dalle ore 7,00 alle ore 23,00”.
La nota Miur deriva da una precedente comunicazione del ministero dell’Interno, inviata a Viale Trastevere una settimana prima, nella quale il Viminale si chiedeva “di voler disporre che i locali scolastici da adibire a sedi per la predetta consultazione referendaria siano messi a disposizione di tutte le amministrazioni comunali dal pomeriggio di venerdì 2 dicembre sino all’intera giornata di lunedì 5 dicembre 2016, salvo diverse intese in sede locale”.
È verosimile, quindi, che le classi che osservano l’uscita alle ore 16 o 16,30, il 2 dicembre usciranno anticipatamente attorno alle ore 14,00. Mentre gli alunni che normalmente terminano le lezioni alle ore 14,00 potrebbero uscire un’ora prima.
Le lezioni, dunque, riprenderanno regolarmente martedì 6 dicembre. Quella settimana scolastica, però, sarà molto breve, perché in tantissimi istituti gli organi collegiali hanno approvato la chiusura per venerdì 9 dicembre, che farà da “ponte” tra l’Immacolata concezione e il secondo week end dicembrino.
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