Sono 15 i progetti locali inviati al Ministero dell’Interno e approvati in merito all’operazione “Scuole sicure“, voluta fortemente dal ministro Matteo Salvini.
Progetti trasmessi dopo la valutazione preliminare positiva espressa dai comitati provinciali per l’ordine e la pubblica sicurezza e destinati a una più efficace azione di prevenzione e contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi delle scuole. Al momento, gli istituti scolastici coinvolti dai progetti sono 98.
Le risorse: come vengono distribuite
Il Ministero dell’Interno ha messo sul piatto per questi progetto 2,5 milioni di euro, che andranno a sostenere tutte le iniziative da attivare sul territorio.
Queste risorse sono destinate, riporta Il Sole 24 Ore, a Bari (81.500 euro), Bologna (98.250 euro), Catania (78.500 euro), Firenze (96.000 euro), Genova (146.250 euro), Messina (59.000 euro), Milano (344.750 euro), Napoli (243.750 euro), Palermo (168.750 euro), Padova (53.00 euro), Roma (724.750 euro), Torino (222.750 euro), Trieste (51.500 euro), Venezia (66.000 euro) e Verona (62.250 euro).
La ripartizione è dettata da alcuni parametri, ovvero le città scelte sono aree urbane da circa 10milioni di persone, preventivamente individuate in quanto con più di 200mila abitanti in base agli indici Istat aggiornati al 31 dicembre 2017 e caratterizzate dalla maggiore diffusione dello spaccio di stupefacenti e dalla più elevata concentrazione di studenti.
Di tutto il tesoretto, circa la metà, 1 milione e 248 mila euro, andrà a coprire le spese correnti, quali gli straordinari del personale di polizia municipale (703mila euro), con assunzioni a tempo determinato per 35mila euro; 371 mila euro per l’impiego delle unità cinofile, addestramento degli operatori ed acquisto di strumentazione e 139mila euro, infine, sono stati destinati a campagne educative.
L’altra metà, 1,255 milioni, verrà destinata agli investimenti, quindi stiamo parlando di cifre che andranno usate per impianti di videosorveglianza, per l’acquisto di veicoli speciali, per comprare sistemi di localizzazione e di altre attrezzature.
Gli impegni della Prefettura
L’erogazione del contributo deve essere assistito da uno specifico protocollo d’intesa che ne regolerà tempi e modalità di attuazione. Nel caso tale protocollo non dovesse contemplare impegni ulteriori rispetto a quelli contenuti nella scheda progettuale, tale protocollo non dovrà comunque essere sottoposto all’assenso del Viminale per essere sottoscritto.
Al termine dell’anno scolastico, gli enti locali beneficiari dovranno presentare alle prefetture una relazione sull’iniziativa, corredata dal rendiconto economico/finanziario della gestione svolta e dalla documentazione di spesa, anche per verificare il corretto impiego delle risorse.
Infine, ci sarà un report mensile curato dalle singole prefetture, per essere trasmesso al Viminale, proprio a testimonianza del ruolo chiave che giocano nel progetto “Scuole sicure“.