Scuole sicure? Sì, col vaccino. Così scrive Pier Luigi Lopalco, epidemiologo, assessore regionale alla Salute per la Puglia, sulla propria pagina Facebook.
“Fin dall’inizio della pandemia – precisa il professore – il concetto di “sicurezza” è stato a mio avviso oggetto di innumerevoli fraintendimenti. Per molti il concetto di sicurezza coincideva con l’aumentare a dismisura il numero di test (i famigerati tamponi a tappeto). Per altri con l’utilizzo di app e tracciamento. Alcuni hanno perfino immaginato che la sicurezza in un’aula scolastica potesse aumentare con l’uso di banchi a rotelle“.
“A questo proposito, – aggiunge Lopalco – il dibattito sulla scuola in presenza è stato certamente fra i più agguerriti e ha posto il decisore politico, in tutto il mondo, davanti a scelte difficilissime. Non esistono due paesi, ma nemmeno due regioni all’interno dello stesso paese (guardate che sta succedendo in Germania) che abbiano preso identiche decisioni sulla scuola a parità di livelli di rischio. Il motivo è semplice: non esistono dati certi sul ruolo della didattica in presenza sulla circolazione virale e il tema scuole è politicamente estremamente sensibile perché impatta sulla vita di ogni famiglia“.
Il professore spiega che abbiamo a che fare con uno dei virus più diffusivi e letali che negli ultimi 100 anni ha attraversato il nostro pianeta. E l’unica arma che abbiamo per sconfiggerlo è la vaccinazione.
“Se vogliamo davvero impattare sulla sicurezza nell’ambiente scolastico – spiega – , iniziamo a proteggere chi ci lavora. Come per gli operatori sanitari, se vogliamo garantire il mondo della scuola vacciniamo subito gli operatori scolastici.”
In proposito, l’epidemiologo pugliese spiega che è stato appena approvato il vaccino Moderna e presto arriverà il vaccino Astra Zeneca. Pertanto, dal mese prossimo di febbraio potremo avere maggiori disponibilità di vaccino e avremo già messo in sicurezza il sistema sanitario avendo concluso la fase 1.
“Iniziamo la fase 2 della campagna vaccinale dalla scuola. – invita Lopalco – Vaccinare gli insegnanti in estate avrà poco senso, visto che i risultati si avrebbero nell’anno scolastico 2021-22 quando, si spera, le ondate pandemiche saranno solo un brutto ricordo”.
Vaccinare i docenti porterebbe molti vabtaggi: proteggere una popolazione a rischio di contagio e con molti portatori di fragilità; limitare i focolai scolastici; evitare l’interruzione dell’attività scolastica in presenza di uno o più studenti positivi; creare dei “blocchi” nelle catene di trasmissione che passano per la scuola.
“L’unica vera sicurezza contro il virus – conclude il professore – è la vaccinazione. Se davvero teniamo alla scuola, proteggiamola nella sua componente più importante“.
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