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Scuole superiori, necessaria una regolamentazione per i cambi d’indirizzo

La delega della legge 107 sul riordino della formazione professionale riuscirà a colmare il vuoto normativo per quanto riguarda i passaggi d’indirizzo? Al momento pare di no.

Infatti, negli ultimi 11 anni, le scuole hanno dovuto affrontare a queste problematiche perché, il decreto legislativo n.226 del 2005 (art. 1, comma 7) che disciplina i passaggi di indirizzo alle superiori non ha trovato applicazione restando un puro principio generale privo di una normativa che disciplinasse nel dettaglio.

Al momento, le scuole fanno riferimento all’art. 24 dell’ordinanza ministeriale n. 90 del 2001, secondo cui, riporta Italia Oggi, il passaggio ad altri indirizzi di studio è “consentito solo previo svolgimento di esami integrativi e/o di idoneità da effettuare prima dell’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo

Anche il Ministro Fedeli, nel corso di una interrogazione parlamentare della scorsa settimana, evidenzia il problema ricordando che oggi sono possibili trasferimenti in corso d’anno solo per gli studenti provenienti dalla classe corrispondente del medesimo indirizzo.

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Bisogna dire però che il Ministero da qualche anno nella circolare sulle iscrizioni ha inserito delle specifiche per agevolare gli eventuali passaggi d’indirizzo: se nei primi mesi dell’anno scolastico si decide di trasferirsi ad altri indirizzi, “in caso di accoglimento da parte del dirigente della scuola di destinazione, il dirigente della scuola di iscrizione è tenuto ad inviare il nulla osta all’interessato e alla scuola di destinazione”.

Ad ogni modo, per quanto riguarda il trasferimento da una scuola ad un’altra con le stesse caratteristiche o lo stesso indirizzo, “la domanda può essere presentata anche oltre i primi mesi dell’anno scolastico”.

Sarebbe auspicabile trovare una soluzione rapida al problema in quanto vincolare uno studente ad una scuola che non vuole frequentare e non aiutarlo nella scelta più consona per il proprio futuro, ha avuto negli anni la conseguenza di creare una dispersione scolastica dovuta alla mancanza di strumenti adeguati per i passaggi.

 

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Fabrizio De Angelis

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