La maggior parte delle scuole superiori necessitano di assistenza e manutenzione, alla pari se non di più di quelle del primo ciclo: se non si agisce in fretta, diverse strutture sono destinate alla chiusura. A dirlo è stato, il 7 novembre, il presidente di Upi Michele de Pascale durante un incontro tenuto con il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti.
“Non vorremmo mai arrivare a dovere chiudere le scuole – ha detto il rappresentante delle Province – ma vogliamo che tutti abbiano chiaro che se non si torna ad investire per la manutenzione e la sicurezza degli edifici scolastici delle superiori, che sono stati penalizzati per anni, c’è il rischio concreto che questo avvenga”.
Si tratta, del resto, di edifici costruiti in prevalenza prima degli anni Settanta: quindi hanno almeno quasi mezzo secolo.
Ecco perché, hanno spiegato, occorre “portare le scuole superiori italiane al centro del dibattito politico nazionale, per assicurare a chi vive, lavora, e cresce nelle oltre 7.400 sedi scolastiche italiane la piena attenzione del Paese”.
Secondo le Province, che hanno in carico la manutenzione delle scuole secondarie, dove ogni anno si iscrivono circa mezzo milione di alunni, vi sono “due grandi emergenze che vanno risolte”: la prima sono le “pochissime risorse, insufficienti a coprire il reale fabbisogno in termini di investimenti in messa in sicurezza e manutenzione. Basta guardare alla Legge di bilancio appena varata dal Governo, che riserva alle scuole superiori solo 450 milioni a fronte dei 2,5 miliardi di fabbisogno accertato”.
La seconda mancanza è caratterizzata dalle “procedure burocratiche talmente complesse che fanno passare anche tre anni da quando i soldi sono stanziati a quando arrivano agli enti”.
“Su questi fronti – ha detto la responsabile istruzione Upi Silvia Chiassai Martini, presidente della Provincia di Arezzo – abbiamo ricevuto dal ministro Fioramonti piena condivisione e la disponibilità a lavorare insieme, anche attraverso la creazione di una Cabina di regia ristretta tra Miur, Upi e Anci”.
La responsabile istruzione Upi ha quindi detto che “per accendere un grande faro su questi temi, abbiamo proposto al Ministro di realizzare entro la fine dell’anno gli Stati Generali delle scuole superiori, una giornata in cui, in tutta Italia, istituzioni, studenti, docenti personale e famiglie si troveranno”: l’obiettivo è “raccontare insieme al Paese la scuola italiana, non solo nelle criticità ma anche in quelle poche ma significative eccellenze che con fatica sono state realizzare nelle Province italiane”.
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