La maggior parte delle scuole italiane sono state costruite oltre mezzo secolo fa. Oltre 1.500 plessi, su circa 40.000, hanno oltre 100 anni: 582 istituti risalgono addirittura a prima del 1800. Solo il 40% degli edifici scolastici circa 15.500 – è stato edificato dal 1976 in poi. E si vede. Soprattutto perché in molte di queste scuole la manutenzione ordinaria e straordinaria (soprattutto se comuni e città metropolitane sono a corto di soldi) purtroppo vengono in continuazione rimandate. Fino a quando non subentrano problemi seri e il pericolo quotidiano per chi frequenta quegli istituti non si trasforma, purtroppo, in un incidente.
Come quello che si è verificato in una scuola primaria del Plesso Foderà, a Vittoria, in provincia di Ragusa, dove il 30 gennaio scorso dell’acqua ad alta temperatura è uscita dalla valvola di un termosifone di un’aula colpendo in pieno un’alunna di otto anni: la bimba ha subìto ustioni gravi ai glutei, alle cosce e alle gambe.
Ora la giovanissima si trova ricoverata nel reparto di Chirurgia plastica e Centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania: è ancora in terapia intensiva, ma non sarebbe, fortunatamente, in pericolo di vita.
I genitori dell’alunna, nel frattempo, hanno presentato una querela-esposto alla procura della Repubblica del Tribunale di Ragusa per chiedere chiarezza sui fatti accaduti e per ricostruire l’esatta dinamica di quanto è accaduto Sta meglio e non corre pericolo di vita.
Mentre sull’accaduto indagano i carabinieri, l’Ansa aggiunge che gli avvocati incaricati dalla famiglia, Andrea Nicosia e Giovanni Bongiorno, hanno presentato richiesta di accesso agli atti presso l’Istituto scolastico (l’istituto comprensivo San Biagio – Rodari) e presso il Comune di Vittoria per acquisire la documentazione riguardante la condizione degli impianti e gli interventi di manutenzione degli impianti termici e per ricostruire la dinamica dei fatti.