Se l’Italia si sta colorando di arancione e l’Rt continua a salire, secondo il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia, la colpa sarebbe in buona parte delle scuole aperte. Lo ha dichiarato all’usuale conferenza stampa settimanale, per fare il punto dei contagi da Covd-19.
Insomma, sebbene ad oggi le scuole in Veneto (zona gialla) siano regolarmente in presenza (le superiori con quote di DaD), tranne nei casi di classi/istituti in quarantena, tuttavia la crescita dei contagi, specie in relazione alle varianti, preoccupa il Governatore Zaia, che l’1 marzo si è espresso così:
“L’Italia si sta colorando di arancione. Noi, in Veneto, rispetto ai parametri nazionali, stabiliti ufficialmente dal Dpcm, non siamo ancora in zona arancione, ma abbiamo un Rt che è salito, per prima cosa alla luce della presenza delle scuole aperte. L’Italia che si è colorata per prima è quella che ha aperto per prima le scuole.”
Per il Governatore, cioè, gli istituti che hanno aperto nella prima settimana di gennaio hanno perso il loro vantaggio, visto che la chiusura forzata, da diffusione del virus, ha anticipato di un mese le chiusure di chi aveva aperto le classi i primi di febbraio.
“Io penso che la correlazione con le scuole ci sia fino in fondo,” ha continuato Zaia. “I ragazzi non hanno nessuna colpa, ma spesso hanno cariche virali alte seppure asintomatici. La scuola è un punto di snodo, dove il virus passa da una famiglia all’altra. Nella scuola avviene il passaggio del testimone del virus.”
E contro chi lo accusa di atteggiamenti retrogradi sul fronte scuola, il Presidente del Veneto si difende in questi termini: “Chiudere una scuola è una sconfitta. Quando apri una scuola chiudi le porte di una prigione, come diceva Victor Hugo. La scuola è aria e ossigeno e va vissuta in presenza, ma non può passare l’idea che chi chiude una scuola ha l’anello al naso e chi la vuole tenere aperta rappresenta il mondo intellettuale.”
“Se si chiude una scuola è perché ci sono indicazioni scientifiche e sanitarie. Sulla scuola nessuna posizione precostituita o ideologica. Sulla scuola ho chiesto ufficialmente il parere del Cts sabato scorso, per avere un dato obiettivo. Noi abbiamo l’obbligo di mettere in sicurezza i ragazzi e le loro famiglie.”
Molte Regioni hanno adottato ordinanze con misure più restrittive per l’intero territorio o solo per alcune aree.
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