Una classe non fa primavera, né le risposte di questi ragazzi possono dare la misura di ciò che pensa la maggioranza, né è indice di scarsa religiosità nei giovani, né di cattiva o scarsa informazione. Ma c’è ancora il sospetto che quelle risposte possano essere una forma di reazione all’insegnate anche perchè non sappiamo come la domanda è stata formulata né ciò che la docente ha spiegato, né si specifica il tessuto sociale di provenienza. Per i giornali di destra però quello è un campanello di allarme, l’accenno a qualcosa di pericoloso che potrebbe realmente afferrare la nostra società.
Ecco cosa riporta Il Giornale.it:
In una qualunque città italiana, in una qualunque scuola media, in una classe Terza sorge una discussione sull’integralismo islamico. I ragazzi chiedono all’insegnante notizie sull’Isis: chi sono, qual è il loro programma, quali sono i loro metodi, e così via. La risposta dell’insegnante è circostanziata. Spiega che molti suoi aderenti vengono dall’Europa, che spesso sono perfettamente integrati, benestanti, laureati, e che uno dei loro celebri tagliagole era stato un celebre dj. Spiega che quelli dell’Isis distruggono tutti i simboli cristiani e uccidono chiunque non si converta all’islam e diverse altre cose.
Alla fine, quella stessa insegnante pone ai ragazzi la domanda: «E voi cosa fareste se l’Isis arrivasse a casa nostra?». La risposta, solo in apparenza sorprendente e quasi unanime, è stata immediata e senza tentennamenti: ci convertiremmo subito all’islam. Erano in venticinque in classe: ventitré erano di quell’idea, due soltanto si sono opposti, ed erano figli (poi spiegherò il perché di questa precisazione) di famiglie cattoliche molto «impegnate».
Mancanza di ideali, disinteresse, cattiva informazione, punti di riferimento carenti? Uno sguardo alla storia per capire che forse i precedenti ci sono, mentre consigliamo il bellissimo romanzo storico: Youssef Ziedan, Nabateo, lo scriba. Nel Nord Africa, prima del 600, tutti erano cristiani. ma solo qualche secolo dopo l’Islam sbarcherà in Sicilia e in Spagna, minacciando la Francia.
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