Attualità

Se i banchi arriveranno in ritardo basteranno le mascherine. Lo dice il CTS.

L’estratto del verbale del Comitato Tecnico Scientifico allegato alla nota ministeriale del 13 agosto contiene diversi elementi di interesse perchè riporta le risposte degli esperti del Comitato ad alcuni quesiti del Ministero.

Una delle risposte che sta facendo più discutere è quella relativa all’uso delle mascherine. In proposito il CTS chiarisce che tali dispositivi sono obbligatori in tutte quelle situazioni in cui non sia possibile mantenere il distanziamento fisico.
In altre parole questo significa, ad esempio, che in attesa dei nuovi arredi sarà possibile continuare ad usare quelli già esistenti purchè gli alunni siano muniti di mascherina.
E la stessa regola dovrebbe valere ove non si riuscisse a diminuire il numero di alunni per aula: quindi potranno esserci ancora classi di 28-30 studenti purchè tutti indossino un adeguato DPI.
Come dire – così fanno ironicamente osservare molti lettori – che finora si è solamente scherzato e che da settembre si potrà continuare esattamente come prima anche se con un po’ di precauzioni.

Valentina Aprea (Forza Italia) commenta in modo tagliente: “Stupisce e inquieta l’ultimo verdetto del Cts che in queste ore – messo a conoscenza del delirio che attraversa i territori in ritardo su tutto per i colpevoli rinvii del Governo, che ha sbagliato tempi e modi di intervento sulla riapertura delle scuole – consente come unico dispositivo di protezione la mascherina igienica fino a ottobre. La sicurezza non è negoziabile e non si possono cambiare direttive, mentre il Paese si indebita frettolosamente proprio per attuare le disposizioni date dal Cts a giugno per le scuole al tempo del post Covid”.

Reginaldo Palermo

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