“Oltre il 95% delle scuole, con picchi del 100% in alcune regioni, ha già pubblicato il Rav. Le istituzioni scolastiche rimanenti potranno farlo nei prossimi mesi”.
Questo è quanto si legge in un passaggio, della nota di presentazione dei dati complessivi del RAV, rapporto di autovalutazione. Già si erano segnalati diversi interventi in materia da parte del MIUR.
Per esempio in alcune note si ricordava che le istituzioni scolastiche di nuova definizione per effetto di dimensionamenti o accorpamenti non devono nel mese di settembre, nuova ed ultima scadenza per l’elaborazione del RAV dopo la originaria scadenza prevista per il mese di luglio, elaborare un nuovo RAV, ma solo curare la eventuale modifica e la pubblicazione dei RAV già predisposti nel precedente anno scolastico. Bisogna, infatti, ricordare che il RAV, come evidenziato dalla (DM 11/2014), è riferito all’anno scolastico 2014/15, di conseguenza non riguarda le istituzioni scolastiche che sono state formate nell’a.s. 2015/16.
Le scuole sono state chiamate ad un super lavoro per l’elaborazione di questo documento, diverse discussioni emerse anche negli organi collegiali, discussioni, confronti spesso anche aspri e diverse ore di lavoro. Senza dimenticare che il DPR 80/2013 stabilisce che le istituzioni scolastiche definiscono e attuano degli “interventi migliorativi anche con il supporto dell ‘Indire o attraverso la collaborazione con università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali”.
E dunque per facilitare la pianificazione, la definizione e l’attuazione degli interventi di miglioramento, di cui al RAV; anche attraverso approcci innovativi da sperimentare e rendere disponibili a seguito per le scuole interessate, il MIUR ha messo a disposizione un finanziamento di 2.600.000 euro “per progetti che dovranno riguardare i piani di miglioramento delle scuole” (vedi art 25 comma 2 lettera a, DM 435/2015 – ex 440 -). Ora sapere e leggere che circa il 5% delle scuole italiane non ha pubblicato questo documento nella scadenza che sembrava essere perentoria,ed addirittura che potranno pubblicarlo prossimamente e non che dovranno pubblicarlo prossimamente, sorgono dei dubbi.
Ma questo RAV era realmente obbligatorio da pubblicare, realizzare? Dalla lettura delle norme primarie di riferimento pare di capire di sì, ma dalla lettura di questo comunicato sembrerebbe proprio il contrario. Così come sarebbe interessante capire il perché il 5% delle scuole italiane non ha pubblicato questo documento.