Il tribunale di Lecce, a distanza di ben 7 anni, ha deciso che dovrà essere il Ministero a pagare – in solido con l’Assicuratrice Inter Partner Assistence – la somma di 50mila euro a titolo di risarcimento dei danni patiti da una studentessa mesagnese (al tempo dei fatti minorenne) già riconosciuta vittima di violenza sessuale da parte di un operatore scolastico all’epoca in servizio presso l’istituto superiore di Brindisi Itis «Giorgi», frequentato dalla ragazza.
Lagazzettadelmezzogirno.it riporta la notizia, specificando pure che il dipendente dell’istituto – tale F. P. per quei fatti già condannato in sede penale con sentenza divenuta irrevocabile pronunciata nel 2009 – fu ritenuto colpevole di aver palpato seno e glutei della giovanissima «con atto insidiosamente repentino».
Il bidello- stando a quanto pubblica il giornale- avrebbe perpetrato le molestie in questione nel periodo a cavallo tra l’ottobre 2008 e il dicembre 2009, approfittando del fatto che la ragazza gli fosse stata affidata per ragioni di vigilanza.
La sentenza, con la condanna del ministero dell’Istruzione da parte del giudice che ha accolto l’istanza dei legali della ragazza, ha riconosciuto la sussistenza dei presupposti per la richiesta risarcitoria.
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Un risarcimento, scrive lagazzettadelmezzogiorno.it, che vede ritenuto direttamente responsabile il ministero dell’Istruzione, «in virtù del rapporto di collegamento organico con esso del personale dipendente, del danno che sia cagionato al minore al tempo in cui in cui è sottoposto alla vigilanza di detto personale, quindi, di surroga al personale per gli illeciti dallo stesso compiuti».
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