Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del professore Paolo Latella, docente di laboratorio di informatica gestionale c/o l’ITE A. Bassi di Lodi.
Se l’insegnante di vostro figlio fosse una falsa maestra e con il diploma di specializzazione sul sostegno comprata in Romania?
Se l’insegnante di vostro figlio fosse una falsa maestra? non è fantascienza… è purtroppo una cruda e assurda realtà. Ci sono diverse persone che pur essendo sotto inchiesta, continuano ad insegnare con un diploma o la laurea falsa in tutta Italia. Sta per prendere il via, presso il Tribunale di Foggia, il procedimento a carico di Anna Maria Stoico, ritenuta la mente di un giro di diplomi e attestati falsi che permettevano ad altri 54 indagati non titolati di insegnare in tutt’Italia e stanno ancora insegnando.
La prima udienza vedrà sul banco degli imputati la Stoico, vigilessa sospesa in organico presso il Comune di Lesina, dove non opera più dal luglio dello scorso anno, quando venne tratta in arresto e passò diversi mesi ai domiciliari (intervallati da un paio di settimane in carcere).
Diplomi e lauree falsi venivano prodotti in una edicola di Lesina e recavano i nomi e le firme di importanti atenei italiani. Il costo di un diploma magistrale (con la data del rilascio precedente al 2001 per poter insegnare)) o di una laurea in scienze della formazione era di 14 mila euro. Diverse le accuse a carico dei 55 indagati, tra cui spicca la truffa ai danni dello Stato. Gran parte delle insegnanti false hanno chiesto di patteggiare, e per alcune di loro è già giunto il provvedimento di condanna: 800 euro e 8 mesi di reclusione (pena sospesa, sono tutti incensurati).
Solo questo? Penserte voi.
Non proprio. Infatti, da un lato ci sono le Università (parte lesa) i cui nomi appaiono sui titoli fasulli che chiederanno i danni d’immagine (ma, forse, questo aspetto potrebbe riguardare solo la Stoico dato che produceva i diplomi), da un altro chi è stato ingiustamente scavalcato in graduatoria e, da un altro ancora, i più danneggiati dall’intera vicenda: i bambini disabili.
Questi, ma non tutti, si sono riuniti e hanno pronta una class action da condurre contro le maestre che pur non avendo le qualifiche richieste hanno passato interi anni scolastici accanto ai bimbi, in alcuni casi danneggiandoli (alcune esperienze sono state raccontate dai genitori sulla testata “L’Attacco”).
Nel libro nero della scuola italiana c’è un intero capitolo dedicato a questo scandalo. Ringrazio per la collaborazione il giornalista Giuseppe Fabio Ciccomascolo del giornale L’Attacco di Foggia autore dell’inchiesta sui diplomi falsi a Lesina.
Un altro business che sta proliferando c/o le strutture private del sud e online ma non solo: per i docenti abilitati che vogliono ottenere la specializzazione sul sostegno, ecco il barbatrucco, si segue un corso in Romania e si riceve il certificato di specializzazione sul sostegno, tutto naturalmente legale grazie ai decreti del Miur e alla direttiva europea 2005/36 pagando un conto salatissimo, basta andare su google e scrivere: “certificazione sul sostegno in Romania”…
Con una durata e permanenza a Bucarest di 15 giorni, si “studia” la lingua romena e le materie del corso e poi entro il mese di gennaio 2016 si riceverà l’abilitazione o meglio la specializzazione al sostegno in aggiunta alla relativa classe di concorso, in questo caso per gae in AA ed EE o per la seconda fascia d’istituto. Poi ci pensa il Miur ha riconoscere il certificato, ecco il link
Credo sia opportuno che la politica e il giornalismo investigativo indaghi su questa modalità al quanto “strana” che consente di ricevere la specializzazione sul sostegno e come sempre accade in Italia (avviene già con gli anni di servizio certificati nelle scuole paritarie del sud senza aver mai insegnato che nessuno controlla e addirittura il rilascio di lauree false come è accaduto a Lesina) si usano forme pseudo.legali per scavalcare chi sceglie la strada della legalità e il rispetto delle regole.
Il tragico paradosso di una falsa maestra che va ad un colloquio in una scuola confessionale: “ma come? Facevo le pulizie presso le famiglie, avevo il diploma di scuola media e prendevo 10 euro all’ora. Riuscivo a fine mese ad arrivare in nero fino a 1000 euro. Adesso che ho comprato la laurea (falsa) ma pagata (sempre in nero) 14 mila euro e insegnerò nella vostra scuola mi darete solo il punteggio? Che me ne faccio del punteggio? Che ingiustizia, Non vi vergognate? Allora spendo altri 4mila euro vado a Bucarest in vacanza seguo un corso di 15 giorni e mi rilasciano la specializzazione sul sostegno, titolo valido grazie alla direttiva europea e insegnerò tranquillamente come supplente nella scuola pubblica”.
Questi paradossi sono purtroppo veri. Povera Italia.
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