”Facendo seguito al precedente comunicato sulle domande di partecipazione al concorso a cattedre, si precisa che le cifre presenti nelle tabelle di distribuzione dei dati su base regionale e per area geografica indicano le domande pervenute al Ministero per concorrere ai posti disponibili in ogni singola regione e non la provenienza geografica dei singoli candidati al concorso”. Lo comunica, in una nota, il Miur.
”Dunque, i dati – conclude il Ministero – vanno letti come segue: circa la metà delle domande di partecipazione al concorso riguarda posti disponibili nel Sud: sono 164.827, il 51,3%. Percentuali minori per le domande riguardanti le regioni del Nord (29,3%) e del Centro (19,4%). La regione con il maggior numero di domande è la Campania: 56.773”.
Critici i sindacati scuola: Cisl e Flc-Cgil
Scrima: tante domande tantissimi problemi
Più di trecentomila domande di partecipazione al concorso a cattedre: questo il dato, che smentisce clamorosamente le previsioni al ribasso fatte a suo tempo dal Miur, mentre conferma la drammaticità dello scarto tra domanda e offerta di lavoro nella scuola.
Con questa realtà deve misurarsi chi voglia ragionare seriamente di reclutamento nella scuola, tenendo conto di tutte le esigenze che attendono risposta: stabilità al lavoro dei precari, opportunità per chi non è nelle graduatorie a esaurimento, immissione di energie nuove e più giovani in una scuola che invecchia pericolosamente.
Compito complesso, che spiega ma non giustifica il colpevole ritardo fin qui accumulato da più governi nella definizione, tuttora in alto mare, di un nuovo sistema di reclutamento. Stride, al confronto, la fretta con la quale si è giunti all’emanazione di questo bando di concorso.
Cresce, di fronte al numero delle domande, la preoccupazione che la macchina organizzativa da attivare già a partire dalle prove preselettive si dimostri all’altezza del compito, viste le infelici recenti esperienze.
La Cisl Scuola non ha mai assunto posizioni di contrasto "ideologico" allo strumento del concorso, ma non può non essere preoccupata in una situazione che rende arduo assicurare chiarezza, regolarità e trasparenza delle procedure.
Guai se in questo senso non venissero date le garanzie necessarie: già troppe volte la competenza a decidere sul reclutamento del personale è stata consegnata ai tribunali, sarebbe bene porre fine a questa pericolosa deriva
E Pantaleo, in un comunicato stampa dice: questo concorso a cattedre è una fabbrica di illusioni
Il ministro Profumo dovrebbe interrogarsi sul concorso a fronte di oltre 300mila domande per 11.500 posti disponibili. È la conferma che il concorso risponde solo alla demagogia di un Ministro che ritiene il lavoro non un diritto ma una lotteria a premi.
Dove sono andati a finire i giovani, il merito, la valorizzazione dei talenti a fronte di un concorso che si è trasformato in una fabbrica di illusioni? La verità è che l’enorme numero di domande dipende esclusivamente dall’alto numero di disoccupati che aspirano legittimamente ad un lavoro. Nel contempo la situazione dei precari della scuola diventa ogni giorno più insostenibile e disperata.
È triste vedere un Ministro che non si rende conto degli ulteriori guasti che sta provocando nella scuola pubblica italiana e che ama mettere in competizione persone disperate. Più che gioire dovrebbe vergognarsi! Le persone non sono stupide e le mobilitazioni sapranno difendere la scuola pubblica e la dignità del lavoro.