Un bambino di dieci anni è stato allontanato dalla quinta di una scuola del Medio Friuli e trasferito in un’altra, perché troppo vivace e troppo bulletto.
«I primi comportamenti indisciplinati sono emersi in seconda – scrive Il Messaggero Veneto riportando il racconto della madre –: disturbava le lezioni, si alzava dal banco, cercava di attirare l’attenzione dei compagni, per questo veniva richiamato dagli insegnanti».
«Abbiamo consultato una logopedista e una psicologa – riferisce la mamma – cercando la causa dei suoi comportamenti e lo abbiamo fatto con spirito collaborativo: ma non è emerso alcun deficit cognitivo, nessun disturbo psicologico; ci dissero che era un bambino più vivace della norma e ci suggerirono di affiancargli una figura di sostegno».
E l’insegnante di sostegno gli venne affiancato per 5 ore e mezza la settimana. Ma in quella classe con 19 bambini ce ne erano ben 7 col sostegno.
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Così, al termine della terza classe, arrivò la prima proposta di trasferimento, ma iniziando la classe quarta con un susseguirsi di note e un crescendo di rimproveri «che spesso arrivavano sull’uscio della scuola, davanti agli altri compagni» ricorda la mamma.
Finchè a luglio una comunicazione annunciava il trasferimento d’ufficio del ragazzino in un’altra scuola a partire da settembre.
«L’Ufficio scolastico provinciale mi diede ampia disponibilità a intervenire – precisa la mamma – ma decisi di sottrarre mio figlio a quel clima di ostilità che si percepiva. Oggi frequenta con profitto un’altra scuola che ho scelto per lui, ma spiegargli perché ha dovuto lasciare i compagni continua a essere difficile. È desolante scoprire con quanta facilità i docenti e i dirigenti scelgano la via più semplice: l’allontanamento di un ragazzino quando non sanno come gestirlo».
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