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Se l’istruzione è un diritto “Tutti in classe!”

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“Tutti in classe!”. E’ il titolo della particolare iniziativa che si vivrà la sera del 26 settembre a Mirano, in provincia di Venezia, presso il Cesvitem, Centro sviluppo terzo mondo, l’associazione italiana senza fini di lucro attiva nel campo della cooperazione internazionale, senza appartenenze politiche o confessionali: attraverso un “viaggio “costruito con parole e immagini prodotte in alcune scuole sparse per il mondo, si cercherà di riflettere sul diritto dell’istruzione. Un’opportunità, che decine di milioni di giovani nel mondo ancora non conoscono, da cui dipende la possibilità per le nuove generazioni di costruire un mondo migliore.
L’iniziativa, promossa da Solidarietà Internazionale, la rivista mensile della scuola di formazione internazionale Cipsi, con il contributo del ministero degli Affari Esteri nell’ambito del progetto “Rivista solidarietà internazionale”, sarà quindi interamente dedicata al diritto all’istruzione. Nella sala Conferenze di Villa Errera si alterneranno i contributi e le testimonianze di Figueiredo Rosario, rappresentante del Cesvitem in Mozambico, Cleophas Adrien Dioma, giornalista e scrittore originario del Burkina Faso, e Guido Barbera, presidente del Cipsi.
Questi appuntamenti – ha detto Simone Naletto, presidente del Cesvitem rappresentano per la nostra associazione un momento molto significativo, visto che per tutto il 2009 i nostri progetti e il nostro impegno nel Sud del mondo si sono concentrati in particolar modo proprio sulla promozione del diritto all’istruzione. Gli incontri di sabato 26 ci permettono in qualche modo di completare l’opera, soprattutto grazie alle testimonianze dirette di giovani uomini africani che, grazie allo studio, hanno avuto unoccasione di riscatto e la possibilità di mettersi all’opera a favore dei loro popoli“.
Nello stesso giorno, ma di mattina, gli stessi ospiti parteciperanno ad una tavola rotonda con gli studenti e gli insegnanti dellItcs “Maria Lazzari” di Dolo (Venezia): a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico avranno modo di riflettere su un diritto, come quello all’istruzione, che nel nostro Paese continuano a negarsi volontariamente ancora troppo ragazzi: circa il 20%, il doppio rispetto a quanto indicato dall’Ue come soglia massima, degli studenti in età di scuola dell’obbligo.
Siamo convinti – ha spiegato Naletto – che solo investendo sulle nuove generazioni possiamo realmente costruire un domani di giustizia e benessere condiviso. Per questo, da un lato dobbiamo favorire l’accesso all’educazione di milioni di bambini e ragazzi del Sud del mondo ancor oggi esclusi dal sistema scolastico, su cui incombe un futuro di miseria e povertà. Ma dall’altro lato dobbiamo confrontarci con i ragazzi del Nord del mondo, valorizzare le loro potenzialità, riflettere con loro su come il futuro del nostro pianeta dipenda in gran parte dalla loro capacità di creare ponti di solidarietà e conoscenza reciproca con i loro coetanei del Sud“.