Cominciare più tardi le lezioni a scuola sarebbe maggiormente produttivo per gli alunni, perché migliorerebbe le loro performance. Non è la prima volta che giunge questo messaggio. Stavolta, a sostenerlo è uno studio della Washington University di Seattle pubblicato da Science Advances.
I ricercatori sono andati a studiare un campione di 88 studenti delle scuole superiori, con l’effetto di un provvedimento che fissava l’inizio delle lezioni alle ore 8.50, invece che alle 7.50.
In questo modo, il sonno dei ragazzi esaminati è passato è 6 ore e 50 minuti a 7 ore e 34.
E il maggior tempo trascorso in stato di riposo ha prodotto un effetto “benefico” sulle loro valutazioni, aumentate in media del 4,5%.
“Avere un po’ di sonno extra può essere vitale per i teenager”, ha detto Horacio de la Iglesia, l’autore principale della ricerca.
“Una volta raggiunta la pubertà, l’orologio biologico cambia, e si addormentano più tardi di adulti e bambini. La loro ora per dormire è più vicina alla mezzanotte, e chiedere loro di svegliarsi alle 7.30 è come chiedere ad un adulto di farlo alle 5.30″.
Con un sacrificio che si può “pagare”, anche sotto forma di rendimento scolastico.
Allo stesso modo, tuttavia, iniziando la scuola alle ore 9, è ovvio che l’uscita sarà posticipata di 60 minuti.
Questo significa che, soprattutto nel triennio finale delle superiori, quando il “monte” orario settimanale diventa più impegnativo, studenti e prof lascerebbero la scuola praticamente quasi tutti i giorni di pomeriggio.
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