Prima le pulizie delle scuole erano affidate a ditte esterne, ora devono essere i collaboratori scolastici a farlo, ma ne mancano oltre 4 mila. E, mancando, le scuole rischiano il caos anche su questo versante, mentre la promessa era stata quella di assumere con contratti stabili, coloro che avevano fatto questo lavoro con le ditte esterne, facendoli diventare bidelli della scuola a tutti gli effetti.
L’assunzione sarebbe dovuta partire dal 1° gennaio scorso ma è stata poi posticipata al 1 marzo, anche se non è stato chiarito se i “vecchi” bidelli torneranno a far le pulizie e, soprattutto, non è stato definito quanti “nuovi” bidelli entreranno in ruolo.
“Secondo i dati forniti dai sindacati, degli oltre 16 mila addetti alle pulizie esterni solo una parte rientra nella stabilizzazione. Si tratta di quelli che, con un titolo di studio di licenza media, lavorano nelle scuole da almeno dieci anni. In base a questi requisiti, risultano idonei all’assunzione quasi 13mila addetti alle pulizie. Ma, tra questi, quasi 5mila saranno assunti part time. Ne restano invece fuori quasi 4mila: sono quelli che non hanno dieci anni di servizio alle spalle e si ritrovano ora senza lavoro”.
D’ora in poi, quindi, gli istituti scolastici potranno contare su quasi 4mila bidelli in meno e ne hanno quasi 5mila a mezzo servizio, mentre le chiamate si sono fermate nelle regioni dove le scuole sono state chiuse per l’emergenza da nuovo coronavirus.
In ogni caso, a questo punto, i bidelli oltre alla vigilanza nei corridoi e nei bagni, devono fare le pulizie, dividendosi tra una mansione e l’altra perché verranno a mancare i collaboratori che, da esterni, non saranno assunti per mancanza di requisiti. Secondo i dati forniti dal Sole 24 Ore, dei 4mila lavoratori rimasti senza contratto, uno su 4 è nel Lazio, dove vengono a mancare 1.024 addetti alle pulizie.
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