All’auspicio della Ministra che gli stipendi dei docenti possano raddoppiare risponde in queste ore la senatrice del Gruppo Misto Maria Mussini.
“Il ministro Fedeli, visto che è convinta che gli insegnati dovrebbero essere pagati il doppio rispetto a quanto percepiscono – dichiara la senatrice Mussini – potrebbe cominciare almeno col dimezzare o ridurre di due terzi [ma forse la senatrice intende dire ridurre a due terzi, ndr] il numero di studenti per classe. In questo modo in attesa di trovare il coraggio per uniformare i salari della docenza italiana a quella del resto d’Europa, si potrebbe in parte alleviare la fatica di maestri e professori sulle cui spalle, da venti anni a questa parte, pesano anche tutte quelle responsabilità che società e famiglie oberate dalle difficoltà non riescono più ad assumersi”.
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Difficile comprendere se la dichiarazione della senatrice Mussini debba essere intesa come una provocazione estiva o come una proposta politica.
Ad ogni buon conto, giusto per dare qualche numero e qualche cifra, bisogna ricordare che la spesa che il Miur sostiene per il personale scolastico (un milioni di dipendenti circa) è di 40 miliardi di euro, milione più milione meno.
Dimezzare il numero di alunni per classe (come vorrebbe la Mussini) o raddoppiare gli stipendi (come auspica la Fedeli) significherebbe di fatto portare la spesa da 40 a 80 miliardi.
Non è chiaro, almeno per il momento, dove si possano reperire i 40 miliardi che mancano all’appello. Ma forse ne sapremo di più quando incominceranno a circolare i primi programmi elettorali.
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