E ha pure detto ” C’è bisogno di avere una organizzazione più efficiente ed efficace. Dobbiamo lavorare per costruire un sistema della formazione e della ricerca più moderno, più capace di competere a livello europeo e soprattutto con una maggiore attenzione alla formazione soprattutto dei più piccoli. Attraverso il progetto sulle comunità intelligenti, ciascuna regione ha individuato alcune priorità e su queste investiamo”.
Il ministro all’istruzione Profumo conferma dunque quanto ha già detto a Catania, consapevole forse del fatto che dal 1990 al 2009 la spesa per l’istruzione è passata dal 23,1% del totale (1990) al 17,7%, mentre a Milano le associazioni dei genitori vogliono destinare il 5 per mille agli istituti dei figli, considerato che in molte scuole pareggiare i bilanci è sempre più difficile.
Nello stesso tempo appare sempre più chiara la manovra del governo per la revisione di spesa, come da parte di qualche sindacato si annuncia: “Chi parlava d’inversione di marcia rispetto al governo Berlusconi e di stop ai tagli del personale eccolo servito! Quindi non solo riduzione di beni e servizi per circa il 15 per cento su di una spesa di 1 miliardo facendo intervenire la Consip, ma anche tagli e ancora tagli del personale docente. Cos’altro vuol dire aumento del rapporto alunni/docenti se non tagli ulteriori agli organici? Cosa vuol dire accorpamento delle scuole con non meno di 1.000 alunni se non tagli ulteriori al personale ata?”. Scuola sempre più ridotta all’osso, dunque.”
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