Ma l’ipotesi non pare piaccia, dice La Repubblica, al Quirinale e allo Stato maggiore dell’esercito nonostante possa portare risparmi notevoli all’Italia. E non ci sarebbero neanche le penali, visto che scattano solo nel terzo anno del processo di acquisto, dopo che sono avvenute la trattativa iniziale e l’approvazione del parlamento.
Tuttavia, oltre alle resistenze locali e americane, si devono aggiungere i possibili contraccolpi sull’economia italiana.
Gli aerei prodotti dalla Lockheed Martin, infatti, sono assemblati negli stabilimenti Alenia Aermacchi di Cameri, 10 chilometri da Novara. Una fabbrica costata 800 milioni di euro, dove lavorano 2 mila persone, e che ora rischia di andare in perdita visto i tagli delle commesse italiane e olandesi.
Ma a preoccupare l’Italia sono soprattutto le possibili ritorsioni da parte della Lockheed, che in caso di taglio della commessa da parte del governo Renzi potrebbe stracciare l’accordo con Alenia Aermacchi.
Per questo, il premier e il ministro della Difesa Roberta Pinotti hanno intenzione di convincere Barack Obama che non c’è altra via possibile per l’Italia. Ma Barack si lascerà impietosire?