A recensire il libro il Corriere della Sera. “Voi non siete speciali. Vi hanno viziati, coccolati, idolatrati. Ma diversamente da quanto suggeriscono il trofeo che avete vinto a calcio o la vostra splendida pagella, non lo siete. Anche se ci fosse un diplomato su un milione, sareste comunque settemila sulla terra: se tutti siete speciali, non lo è nessuno”. Dire inoltre, riferisce il prof d’inglese, ‘‘non siete speciali generava in tutti un certo sollievo”, concetto confermato da altri: “per i ragazzi di oggi essere speciali è una condanna», spiega lo scrittore Francesco Pacifico.
“Non c’è scelta: i loro padri l’avevano, tra un percorso sicuro ma poco eccitante e carriere ambiziose ma più precarie. Loro no: anche per fare l’insegnante oggi servono dieci anni di tribolazioni. Così ci si butta, finanziati da genitori ansiosi, su ambizioni spesso fuori misura: regista, diplomatico, fisico nucleare. Credendo di aiutarli, i genitori li caricano di aspettative. E ritardano domande fondamentali: ‘‘ho talento o no? Quello per cui sto studiando mi piace o no?”; non a caso, il manuale Ragazzi, non siete speciali! è dedicato “agli adolescenti, ma soprattutto a mamma e papà. È da loro che nascono moltissime delle ambizioni sbagliate dei ragazzi, e delle loro frustrazioni”
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