Estero

Se Trump modifica la geografia

Donald Trump, il presidente eletto negli Usa al posto di Biden con suffragi lusinghieri, nel corso di una conferenza stampa ha affermato di ritenere che i membri europei della Nato dovrebbero spendere il 5% del proprio pil per la Difesa, una soglia decisamente più alta del 2% fissato attualmente e rispettato solo da una parte degli stati alleati.

A cosa possano servire tanti soldi in più non si capisce, considerato che le guerre in giro per il mondo, e sono tante, fanno più bene all’economia americana che al resto del mondo in pace, vista pure l’inefficienza dell’Onu.

E infatti, è stato subito precisato dalla  portavoce della Commissione Europea: “Non abbiamo questo obiettivo di spesa nell’Ue, è chiaro però che la minaccia della Russia ci spinge a fare di più ma non è solo una questione di quanto si spende ma di come si spende”, ribadendo pure che in Europa il livello di spesa militare ha toccato livelli record. 

Tuttavia anche da questo punto di vista, quale minaccia possa costituire la Russia non è chiaro, dal momento in cui l’Ucraina le sta dando filo da torcere per qualche brandello di territorio che doveva servire a Putin, come gli promisero a suo tempo, da cuscinetto nei confronti proprio della Nato, in funzione dello sbrindellaremento del Patto di Varsavia che in qualche modo giustificava, ai tempi delle Cortine di ferro, la Nato.

Tuttavia oggi l’elemento che fa pensare è la pubblicazione di una mappa da parte di Trump in cui il Canada fa parte degli Stati Uniti, insieme con la Groenlandia e il  Canale di Panama. 

E poi aggiunge: “Dal 20 gennaio (giorno in cui Trump tornerà alla Casa Bianca) cambieremo l’economia molto velocemente”, mentre, per quanto riguarda la politica estera, è sua intenzione anche l’uso della forza militare per un’eventuale  riconquista del Canale di Panama e per l’annessione della Groenlandia: “Non posso dare assicurazioni su nessuna delle due questioni” ha aggiunto, “Ma posso dire questo: ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica. Il Canale di Panama è stato costruito per i nostri militari. Non ho intenzione di impegnarmi su questo adesso, potrebbe darsi che dovrò fare qualcosa”.

L’annessione della Groenlandia agli Stati Uniti “è una cosa che deve accadere”, togliendolo alla Danimarca di cui fa parte. E se la forza non bastasse, avrebbe intenzione di usare la “forza economica” contro il Canada, il Paese che il presidente eletto vorrebbe diventasse il 51esimo Stato americano. 

E come se tuto ciò, per uno stravolgimento della geografia politica ed economica del mondo, non bastasse, eccolo affermare: “Cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America. E’ il nome più appropriato”.

L’immortalità nella storia passa anche da queste dichiarazioni e da queste visioni, anche se non ha pensato Trump che in tale guisa darà lavoro, e forse anche qualche piccolo intoppo, a geografi e editori che dovranno revisionare cartine e mappe. Di meno agli studenti per i quali vale sempre il detto: falla come vuoi, sempre zucca è. 

Pasquale Almirante

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