L’Aifa ha espresso parere favorevole al mix di vaccini per i soggetti sotto i 60 anni, che hanno ricevuto la prima dose con AstraZeneca. Prima dose con Vaxzevria (AstraZeneca o Johnson&Johnson), seconda dose con Comirnaty (Pfizer o Moderna).
Per quanto riguarda i tempi, il Comitato Tecnico Scientifico dell’Aifa ha ritenuto che la seconda somministrazione con vaccino a mRna possa avvenire a distanza di 8-12 settimane dalla prima con Vaxzevria.
Confermato l’ok dell’Aifa, è arrivata la circolare del ministero della Salute firmata dal direttore generale Prevenzione Gianni Rezza. Sulla questione le Regioni continuano però a non adeguarsi, non avendo una linea comune. Tra chi apre al mix di vaccini, chi lo rifiuta, chi sospende i richiami e chi fa scegliere se avere la seconda dose con AstraZeneca anche se ha meno di 60 anni. Una confusione trasmessa anche ai cittadini e non è certo la prima volta che le indicazioni sul vaccino anglo-svedese sono cambiate. La stessa Agenzia europea del farmaco (l’Ema) ribadisce che AstraZeneca rimane autorizzato per tutta la popolazione.
Il ministro Speranza ha rassicurato tutti sul mix vaccinale, guardando anche ai buoni risultati di Germania e Francia. Nei prossimi giorni ci sarà la riunione della commissione Salute e la conferenza delle Regioni. La Campania ad esempio ha già detto no al mix di vaccini, la Puglia darà libera scelta ai cittadini, mentre Lombardia e Lazio chiedono maggiori scorte di Pfizer e Moderna.
La scuola
Per quanto riguarda il mondo della scuola, mentre la larga parte degli insegnanti e del personale scolastico si è già sottoposto ad entrambe le dosi, resta l’incognita dei maturandi. Una parte di loro ha ricevuto la prima somministrazione con AstraZeneca (in alcune Regioni solo gli over 18) e attendono di sapere per fine giugno-inizio luglio a cosa dovranno sottoporsi.