Mentre il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, sulla sua pagina Fb segnala le interviste rilasciate ai giornali, i docenti di strumento musicale dei Licei e gli alunni gli chiedono: caro ministro, quando intende dare una risposta concreta in merito al ripristino della seconda ora di strumento?
Una domanda legittima ma alla quale non sembra che il responsabile del dicastero sia disposto a rispondere, dopo le scarne parole pronunciate al senato durante l’audizione: attendiamo il parere dell’Avvocatura dello Stato.
Che appare una dichiarazione attendista, in opposizione a quanto questo Governo, che si definisce del cambiamento, ha fin dal suo insediamento garantito: l’applicazione della legge.
Di che si tratta ormai è noto.
Dopo la cancellazione di una delle due ore di strumento musicale, previste invece nel curriculo, gli alunni, i professori e pure i sindacati si sono rivolti al Tar del Lazio che ha dato ragione ai ricorrenti: togliere un’ora di strumento al Liceo musicale è illegittimo.
Dello stesso parere anche il Consiglio di Stato, che ha dunque confermato la diverse pronunce del Tar del Lazio.
Dunque, faceva supporre il buon senso, a breve, e in ogni caso prima dell’inizio della scuola, il Miur disporrà quanto la Legge ha disposto. E invece ancora nulla di nulla, mentre gli interessati stanno pensando a una manifestazione a Roma, con sit-in davanti al ministero.
Nella nostra Nazione è forse ormai costume, abitudine, consuetudine, tradizione, o chissà che cosa, occupare le piazze e fare baccano per ottenere solo ed esclusivamente l’applicazione della Legge, che non è un favore né una soverchieria, ma solo un diritto garantito dalla Costituzione.
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