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Seconda prova maturità 2024, per uno studente su due era difficile: uno su quattro ha copiato, anche con l’IA

Ieri, 20 giugno, si è svolta la seconda prova della maturità 2024. Com’è noto, al liceo classico i maturandi hanno affrontato una versione di greco di Platone, mentre allo scientifico sono stati proposti due problemi su studi di funzione.

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Prove troppo difficili?

Secondo un’analisi a caldo condotta da Skuola.net su un campione di seicento studenti, le prove sono state ritenute alquanto difficili da svolgere dai maturandi. Per circa la metà la seconda prova è stata decisamente fuori portata: più difficile del previsto e, per molti, con argomenti mai affrontati a scuola. Tutt’altra musica rispetto al primo scritto, che aveva piacevolmente sorpreso i maturandi: ben 6 diplomandi su 10 che avevano applaudito alle scelte del Ministero.

A conti fatti solo 1 su 3 ha ritenuto le tracce di seconda prova in linea con le aspettative e appena 1 su 10 le ha reputate più facili del previsto. Oltre 1 su 2, invece, le ha trovate più ostiche di quanto si attendeva. Così non sorprende che il 23% dei maturandi si sia visto quasi “costretto” a copiare, sia con i metodi tradizionali che con ausili tecnologici.

Dovendo dare un voto alle tracce, oltre 4 su 10 gli assegnano una “insufficienza”. Solo 1 su 4 gli da tra “ottimo” e “molto buono”. Mentre 1 su 3 si pone nel mezzo, dando un “abbastanza buono”.

Commissari troppo buoni?

A posteriori, ha creato meno problemi la presenza del commissario esterno come “responsabile” della prova, vero spauracchio della vigilia. Oltre 1 su 3 dice di aver avuto in sorte un docente rigoroso ma gentile. Per un altro terzo (34%) è stato addirittura collaborativo, aiutando anche un po’ chi aveva bisogno di supporto. Solo al restante terzo si è palesato davanti un sergente di ferro, distaccato e inflessibile.

Molti di questi, probabilmente, hanno popolato la schiera di quanti hanno ovviato alle difficoltà ricorrendo all’immortale “aiutino”: circa 1 su 4 confessa di aver copiato quantomeno una parte del compito. La metà di loro grazie alla generosità dei compagni, l’altra metà attraverso dividendosi tra supporti analogici (bigliettini, annotazioni sul dizionario, ecc.) e digitali (smartphone, internet, IA, ecc.). E c’è persino chi si è rivolto all’intelligenza artificiale: sono la stragrande maggioranza di quanti hanno optato per metodi di “copiaggio” tecnologici.

Redazione

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