C’è una ricetta per favorire una crescita sana e responsabile della società di oggi e, soprattutto, di domani? Sembrerebbe di sì, se prendiamo per buone le risposte di un campione di circa 4800 docenti di tutta Italia che hanno risposto a un sondaggio promosso dal gruppo Mondadori.
Come riportato da TGCOM 24, i docenti interrogati non hanno avuto dubbi e – com’è ovvio che sia – hanno individuato nella scuola il motore centrale e imprescindibile per la formazione dei giovani e la preparazione di una società di adulti affidabili e consapevoli.
Sì, ma nel concreto, cosa deve fare la scuola per riuscire in un compito tanto ambizioso?
Promuovere la lettura e la crescita socio-culturale è risultato il primo obiettivo. La lettura che apre nuovi mondi e prospettive, che arricchisce e allarga la nostra mente, che ci fa viaggiare nel tempo e nello spazio. Ricordiamo, a questo proposito, cosa pensava Umberto Eco dei benefici della lettura: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro.”
Naturalmente, aggiungeva Eco, “se si legge per obbligo (come talora accade a scuola) l’esperienza è noiosa, e quindi è di quelle che non lasciano tracce nella memoria. Ma se si legge per passione, è diverso.”
Compito, tutt’altro che facile, dei docenti, è, dunque, quello di generare negli alunni la passione per la lettura, senza obblighi né coercizioni, perché – come sottolineato anche da Daniel Pennac – il verbo leggere non sopporta l’imperativo.
Continuando nell’analisi dei risultati del sondaggio, tra le altre pratiche da privilegiare a scuola per avere – domani – una società migliore, spiccano la promozione dello sviluppo sostenibile, l’interiorizzazione di concetti quali la diversità, l’equità e l’inclusione, la consapevolezza che bisogna impegnarsi tutti e a fondo sui temi ambientali, la biodiversità, il clima.
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