Una candidata al concorso docenti 2024 con disabilità, Vanessa Callea Taiella, si trova al momento impossibilitata a svolgere la prova scritta. Il motivo? La sede a cui è stata assegnata è una scuola che purtroppo è dotata di barriere architettoniche che impediscono a chi, come lei, si trova sulla sedia a rotelle di accedervi.
La donna, una nostra lettrice, ci ha scritto sperando di poter rendere pubblico il suo caso, visto che al momento non trova alcuna soluzione per poter partecipare al concorso, con l’obiettivo di “spingere le autorità competenti a prendere azioni concrete per eliminare le barriere architettoniche e garantire l’accesso equo a tutte le persone interessate a partecipare al concorso”.
“Nonostante i miei ripetuti tentativi di trovare una soluzione contattando varie istituzioni competenti, inclusa l’USR Sicilia, non ho ottenuto alcuna risposta o assistenza adeguata. Questo mi porta a concludere che la mia situazione, insieme a quella di altre persone con disabilità, venga trascurata e ignorata”, ci ha detto con amarezza.
“Questa discriminazione non solo viola i miei diritti fondamentali come individuo con disabilità, ma riflette anche un grave fallimento nell’assicurare l’accessibilità universale e l’inclusione nel settore dell’istruzione”, ha aggiunto.
La donna è candidata alla classe di concorso A018 per la cattedra di Scienze Umane e filosofia per la scuola secondaria. La sede inaccessibile in questione è l’aula di informatica di un istituto superiore di Agrigento. La candidata è convocata in questa sede il prossimo 13 marzo alle ore 8,00.
Come riporta l’articolo 11 del bando del concorso per docenti di scuola secondaria, che riguarda le “disposizioni a favore di alcune categorie di candidati”, “ai sensi della legge 104/92, i candidati affetti da patologie limitatrici dell’autonomia, che ne facciano richiesta, sono assistiti nell’espletamento della prova/delle prove da personale individuato dal competente USR”.
Questi candidati, si legge nel bando, sono tenuti a documentare le proprie condizioni con apposita dichiarazione resa dalla commissione medico legale dell’Azienda sanitaria locale di riferimento o da struttura pubblica equivalente e trasmessa a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata all’USR competente, oppure a mezzo posta elettronica certificata (PEC), almeno dieci giorni prima dell’inizio della prova.
La candidata in questione sostiene di aver seguito questa procedura. “La mia condizione di invalidità permanente è certificata dal Centro Medico Legale INPS, ho inserito tutta mia documentazione nell’apposita dicitura, durante la compilazione della domanda del concorso. Successivamente per ulteriore conferma ho anche contattato tramite telefono, email e PEC l’USR. Venuta a conoscenza dell’inaccessibilità dei locali, mi sono rivolta al provveditorato degli studi di Agrigento, il quale ha fatto una segnalazione all’USR. Ho anche contattato nuovamente l’URS tramite PEC, email e telefono ma ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta”, ha spiegato.
L’amara scoperta, come se non bastasse, è stata frutto del caso: “Sono venuta a conoscenza dell’inaccessibilitá dei locali per puro caso, non conoscendo la scuola ho deciso di chiamare per chiedere da quale entrata sarei dovuta entrare il giorno del concorso per arrivare all’aula adibita, a quel punto la vicepreside mi ha comunicato che l’aula era raggiungibile solo con due rampe di scale senza ascensori; e che loro già precedentemente avevano comunicato che i loro locali non erano adeguati ai disabili durante i collaudi delle aule informatiche.
“Nel caso in cui non riuscissi a svolgere la prova, sarò costretta ad agire per vie legali per venire a capo di questa brutta questione. Credo che nel 2024 sia un fallimento, soprattutto nell’ambito della pubblica istruzione, il verificarsi di tali situazioni, ciò determina quanto ci si riempia la bocca di parole parlando di inclusione, ma quanto effettivamente siamo indietro. È assurdo e deplorevole il fatto che io a pochi giorni dal concorso debba trovare una soluzione per un errore non mio, piuttosto che restare concentrata nello studio. Siamo nel XXI secolo e ancora ad oggi mi trovo costretta, non solo a specificare la mia condizione sempre, ma anche a trovare numerosi ostacoli, dalla cosa più banale come i parcheggi o un bar non accessibile, a una cosa così importante come la prova di un concorso”, ha concluso.
Come spiegano in un comunicato arrivato l’8 marzo, è stata individuata una nuova sede per consentire alla candidata inabile svolgere la prova scritta del concorso docenti 2024 il prossimo 13 marzo. È l’Istituto Tecnico economico e tecnologico Leonardo Sciascia di Agrigento.
L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha provveduto con tempestività a trovare una soluzione il giorno stesso, 6 marzo, non appena ricevuta la segnalazione da parte della scuola a cui in un primo momento era stata abbinata la donna, candidata alla classe di concorso A018 per la cattedra di Scienze Umane e filosofia per la scuola secondaria. La scuola era l’Istituto superiore ‘Gallo’, sempre ad Agrigento. La momentanea interruzione dell’uso dell’ascensore non avrebbe consentito alla candidata di raggiungere l’aula al secondo piano individuata per il concorso.
La precisazione segue la pubblicazione, il 7 marzo, del nostro articolo, che ha raccolto il disappunto della candidata allo scopo di “spingere le autorità competenti a prendere azioni concrete per eliminare le barriere architettoniche e garantire l’accesso equo a tutte le persone interessate a partecipare al concorso”.
Grazie al pronto intervento dell’Ufficio Scolastico Regionale, presieduto da Giuseppe Pierro, la donna potrà quindi sostenere la prova scritta del concorso docenti senza alcuna discriminazione.
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