Sono una docente di Lettere della provincia di Bergamo. Scrivo per esprimere il mio disappunto e la mia grande delusione per le modalità di svolgimento del test preselettivo del Tfa per le classi di concorso A043 e A050 cui ho partecipato ieri, martedì 15 luglio 2014, presso l’istituto Gentileschi di Milano.
In particolare segnalo diverse anomalie e, a mio parere, irregolarità gravi e inaccettabili in un concorso pubblico: sorvolando sulla scarsa organizzazione e impreparazione del personale preposto allo smistamento e alla gestione dei circa 2000 candidati convenuti (ragion per cui la prova, indetta per le ore 10 mattutine dopo convocazione di tutti i candidati alle ore 8, ha avuto inizio dopo le ore 11), l’aspetto che ritengo maggiormente lesivo della regolarità del concorso è il fatto che gli ambienti destinati allo svolgimento della prova erano, nella maggior parte dei casi, inadeguati per la loro stessa conformazione e per lo spazio ridotto in rapporto al numero dei candidati e all’esigua quantità di personale addetto alla sorveglianza.
Ciò ha fatto sì che in tali ambienti si siano verificati casi di palese copiatura e confronto continuo tra i candidati, nella più totale inerzia del personale che avrebbe dovuto controllare che ciò non avvenisse, soprattutto durante il prolungato lasso di tempo, al termine delle due ore previste, nel quale, in attesa di consegnare le prove, molti candidati hanno anche consultato libri di testo e telefoni cellulari.
Mi è stato riferito, inoltre, che in un caso la busta è stata aperta prima dell’inizio della prova e, nonostante l’espulsione della candidata rea, altri presenti in quell’aula hanno potuto vedere in anticipo le domande e cercare le informazioni per rispondere correttamente. Vi erano altresì candidati che si sono trovati a svolgere la prova in ambienti evidentemente non adatti: così alcuni erano seduti in due allo stesso banco; altri si sono ritrovati in un auditorium, peraltro privo di piani d’appoggio per i vari sedili, con evidente facilità di confrontare le risposte essendo seduti molto vicini tra loro e con le file di altezza sfalsata in modo che da quella posteriore fosse agevole leggere le risposte di quella anteriore, il tutto facilitato da un clima di totale confusione senza l’intervento del personale di sorveglianza.
Ultimo, ma non per importanza e gravità, segnalo che ben prima dell’inizio effettivo dello svolgimento del test, diversi testimoni presenti nell’istituto come accompagnatori di alcuni candidati hanno contattato le forze dell’ordine (Polizia e Carabinieri) poiché avevano notato che diversi candidati già in possesso della busta contenente i quesiti si erano allontanati, avendo in mano la busta stessa, dall’aula loro assegnata, vagando per l’istituto e anche al di fuori di esso (nel cortile antistante) senza che nessuno del personale intervenisse; all’arrivo della Polizia per verificare l’accaduto, due tra coloro che avevano segnalato l’irregolarità hanno rilasciato la propria testimonianza e sono stati identificati dalla Polizia stessa.
Io credo che tutto ciò potesse essere evitato smistando l’elevato numero di candidati in più sedi, in modo da rendere più facilmente gestibile e controllabile la situazione. Ritengo assurdo e svilente che ottenere l’abilitazione all’insegnamento possa dipendere anche (o forse soprattutto?) dalla possibilità o meno di copiare e confrontarsi durante lo svolgimento del test preselettivo
Sottolineando nuovamente la mia delusione e il mio disappunto, condivisi da tanti miei colleghi, spero che le mie segnalazioni e la mia denuncia vengano seriamente valutate e prese in considerazione.
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