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“Seguimi” e “Il museo del danno”: due progetti di educazione ambientale nati in Campania grazie alla Fondazione Mario Diana

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March 29, 2025

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Il 26 giugno prossimo saranno quarant’anni esatti dalla morte di Mario Diana, piccolo imprenditore campano ucciso dalla camorra perché creava lavoro giusto e onesto, rifiutandosi di pagare il pizzo alla criminalità organizzata. Come Libero Grassi a Palermo, Mario Dodaro a Cosenza e tanti altri imprenditori onesti che non vollero piegarsi a compromessi, Mario Diana pagò con la vita la sua scelta coraggiosa. Da questa brutalità, per volere dei suoi familiari, è nata però una fonte di crescita e di sviluppo per i giovani campani, la Fondazione Mario Diana. Come si legge sul suo sito, l’Ente nasce nel 2013 per promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale, storico e artistico (nazionale e locale), la sostenibilità ambientale, e per incentivare l’innovazione, favorire l’educazione, l’istruzione e la formazione professionale dei giovani, contribuendo alla transizione ecologica e ad un modello di sviluppo sostenibile che non lascia indietro nessuno.

A proposito di transizione ecologica e sviluppo sostenibile, la Fondazione ha avviato il progetto “Seguimi”. L’obiettivo generale è quello di raccogliere la sfida globale della crescita sostenibile attraverso un percorso di educazione ambientale rivolto a informare e coinvolgere gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, affinché diventino – come dichiara la Fondazione – protagonisti di nuove scelte e stili di vita improntati al rispetto dell’ambiente, delle regole e dell’altro e al passaggio da un’economia lineare verso un sistema economico di tipo circolare.

Le attività consistono in incontri e laboratori gratuiti sui temi della sostenibilità e della transizione ecologica, percorsi e risorse on line per docenti e per le comunità, visite agli impianti di recupero e riciclo dei rifiuti, progetti in collaborazione con altri partner per promuovere la sostenibilità dei territori, eventi per informare e sensibilizzare la cittadinanza sui temi della sostenibilità e della transizione ecologica.

Come recentemente sottolineato da Alessandro Gassmann nella rubrica “greenheroes” dell’ultimo numero del Venerdì di Repubblica, con il progetto “Seguimi” la Fondazione Mario Diana è impegnata in un’opera di formazione e di educazione sui temi del recupero dei rifiuti, coinvolgendo 150.000 studenti in percorsi di educazione ambientale.

Altro aspetto interessante e originale – continua Gassmann – la Fondazione, assieme all’associazione Domizia, ha istituito il “Museo del danno”, un progetto che periodicamente ripulisce il litorale Domizio dai rifiuti spiaggiati, trasformando quanto raccolto in opere d’arte: concretamente, si tratta di un progetto innovativo che si propone di trasformare i rifiuti marini in vere e proprie opere d’arte, al fine di sensibilizzare e coinvolgere gli studenti e la cittadinanza sui temi dell’inquinamento, della tutela dell’ambiente marino e della biodiversità. Attraverso una mostra itinerante sui rifiuti spiaggiati trasformati dalla creatività dei ragazzi, il progetto vuole porre l’accento sulla necessità di affrontare le sfide ambientali attuali, perché ogni pezzo di plastica abbandonato rappresenta una minaccia per gli ecosistemi marini. È, dunque – conclude la Fondazione – un problema globale che richiede un’immediata assunzione di responsabilità da parte di tutti noi.