Una storia, sembra, quella del libro, raccontata con tenerezza, grazia e sensibilità intorno alla problematica delicatissima di una ragazza con due padri. Ma la sua lettura in una classe in un liceo romano ha suscitato le rimostranze dei genitori che, sottolinea Il Corriere della Sera, hanno colto solo l’aspetto pruriginoso del sesso tra gay.
L’accusa sarebbe di pubblicazione di spettacoli osceni e corruzione di minorenni, contro alcuni professori del Liceo, e dei genitori hanno contattato l’Associazione Giuristi per la Vita e l’Associazione Pro Vita Onlus che hanno sporto denuncia presso la Procura di Roma.
Gli allievi in questione hanno un’età compresa tra i 14 ed i 16 anni per cui il reato ipotizzato è di corruzione di minore. Inoltre si sottolinea che «la divulgazione di materiale dichiaratamente osceno, non può non urtare la sensibilità dell’uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni». Per i denuncianti, gli allievi del ginnasio romano sarebbero stati «obbligati a leggere il romanzo a forte impronta omosessualista» sottolineando che «alcuni passi rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico».
La lettura del libro, secondo gli insegnanti, che rientra tra quelle proposte ad alcune classi del ginnasio, nell’ambito della «Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale» voluta dalla Presidenza del Consiglio e finalizzata alla «realizzazione di un piano triennale di azioni pilota (2013-2015), integrate e multidisciplinari, volte alla prevenzione e al contrasto delle discriminazioni in tale ambito».
E come di regola si sono formate le fazioni, già faziose da sempre se non addirittura per “mito”, a favore dell’una o dell’altra scuola di pensiero: pornografia o solo oggettiva constatazione di una realtà che i giovani vivono giornalmente in tutti gli ambiti? L’Italia si divide, la denuncia no.
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