Categorie: Politica scolastica

Sei in conflitto con il d.s. o con l’assessore? Niente bonus

Il caso di un Istituto comprensivo di Polistena, in Calabria, sta facendo discutere in rete. I Partigiani della scuola pubblica parlano persino di incostituzionalità.

Da poco meno di un mese, il comitato di valutazione dell’IC “F. Jerace” di Polistena ha portato a termine il proprio lavoro e ha definito i criteri ai quali il dirigente si dovrà attenere per assegnare il bonus premiale.
In realtà i criteri consistono in una complessa “tabella” con decine e decine di indicatori per ciascuno dei quali è previsto un punteggio.
E già su questo i Partigiani della scuola pubblica hanno da obiettare e non poco: “Porre i docenti sulla griglia, incasellando la libertà dell’arte e della scienza in una tabella infarcita di descrittori, indicatori e punteggi, viola l’articolo 33 della Costituzione”.
Non sappiamo se davvero si possa parlare di incostituzionalità dei criteri ma sulla delibera del comitato di valutazione di Polistena potrebbe esserci qualche dubbio.
Fra i criteri, infatti, ve ne sono anche alcuni che prevedono una “decurtazione” del punteggio finale in relazione ad alcune specifiche situazioni tra cui anche le assenze dal servizio e la mancata accettazione di incarichi aggiuntivi. 
Meccanismo che secondo i Partigiani è chiaramente mutuato dalla “patente a punti” e che potrebbe determinare curiose disparità: al docente al quale viene richiesto di assumere due tre incarichi verrebbero tolti punti, mentre per coloro ai quali non viene chiesto nulla  non ci sarebbero decurtazioni.
Così come appare dubbia la decurtazione relativa alle relazioni conflittuali con colleghi, dirigenti scolastici e altri soggetti del territorio che potrebbe essere letta come una vera e propria limitazione della libertà di espressione.  Basti un esempio: il docente responsabile della sicurezza che non ha “buoni rapporti” con l’Ente locale proprietario dei locali perchè segnala con eccessiva insistenza problemi e carenze potrebbe essere penalizzato. Insomma, la delibera del comitato di Polistena potrebbe davvero presentare qualche problema di legittimità o almeno di opportunità. 
La conclusione che ne traggono i Partigiani è pesante: “Siamo di fronte all’annientamento dei diritti,  prolegomeni di  una moderna dittatura partendo dalle scuole, gangli vitali della società”.
Non sappiamo per certo se nei criteri individuati nella scuola di calabrese ci siano elementi di incostituzionalità, ma è certo che nel deliberare sulla questione del merito e del bonus sarebbe opportuno usare il massimo equilibrio possibile.

Reginaldo Palermo

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